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Angolo Tecnico :: Il Fiume Abatemarco e la sua difesa idraulica.

ANGOLO TECNICO :: 20/09/2009 :: Alcuni miei amici, qualche giorno fa, mi hanno chiamato dicendomi che su Facebook, nella pagina del gruppo “Solidarietà è Progresso”, una ragazza esprimeva forti dubbi sulla bontà della soluzione  progettuale di difesa idraulica del fiume Abatemarco.

Premesso che la mia appartenenza politica è a tutti nota, avendo sostenuto il professore Fazio, vorrei spendere qualche parola, di carattere prettamente tecnico, su di un intervento corretto, per evitare che schermaglie politiche impediscano la continuazione e la piena realizzazione di quella positiva esperienza di Ingegneria Naturalistica, così felicemente impiegata in tutta Europa.

In quella nota oltre al progetto di messa in sicurezza idraulica, si richiama anche il depuratore di Santa Maria. Ho avuto modo di conoscere la persona a cui ci si riferisce, il direttore dei lavori, un ingegnere di un paese Jonico e ho potuto apprezzare in lui le competenza e buone maniere. All’inizio della gestione Fazio, l’allora sindaco, essendo a conoscenza del fatto che stessi frequentando il Dottorato di Ricerca al Dipartimento di Difesa del Suolo dell'Università della Calabria, mi chiese consiglio su come poter modificare il progetto di messa in sicurezza idraulica, al fine di evitare la possibile perdita del finanziamento. L’allora sindaco mi precisò, anche, che non era in grado di potermi corrispondere alcun compenso per questo parere “ragionato”. Io mi misi lo stesso a sua disposizione in quanto l’idea di poter fare qualcosa di bello, buono e funzionale per il mio paese mi avrebbe ripagato degli sforzi e, inoltre, mi avrebbe consentito di poter applicare le nozioni tecniche che in quel periodo stavo approfondendo al corso di Dottorato di Ricerca e che tutt'ora cerco di trasferire ai miei studenti, durante le esercitazioni del corso di Costruzioni Idrauliche, presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università della Calabria e anche mentre sono impegnati nella stesura della Tesi di Laurea.

Nella vita, certamente, c’è sempre da imparare, ma i fatti sono chiari: il progetto di questo intervento, quello che è stato realizzato, ha superato tutti i livelli di controlli, compreso quello dell’ABR (Autorità di Bacino Regionale), che deve dare, fra gli altri, giudizi sull'affidabilità idraulica. Anzi, dall’ABR l’ex Sindaco, Fazio, ha avuto i complimenti perché era uno dei pochi progetti di difesa idraulica completi, efficaci, rispettosi dell’ambiente e, anzi, la soluzione progettuale aveva impatti positivi sull’ambiente in tutte le forme, sia paesaggistiche che ecologiche. La presenza dei massi e dei salici, infatti, oltre a consentire la facilità del deflusso idrico all’interno della savanella, consente la generazione di piccole isole ecologiche nelle quali hanno facilità di nascita e sviluppo tante forme di vita. L’allora Sindaco era felice di questo e io altrettanto visto che la fiducia che aveva riposto in me era stata ben ripagata. Ricordo che mi chiamava più volte a settimana per chiedermi se ero convinto della bontà di quella soluzione vis
to che era tempestato di telefonate che gli prospettavano scenari apocalittici: massi trasportati a mare, ponte abbattuto dalla furia delle acque, case distrutte dalle piene del fiume. Niente di tutto ciò è accaduto anzi….

Cara amica di Solidarietà è Progresso, non so che tipo di competenze tu abbia o non so chi ti abbia delucidato sull’argomento, ma mi piacerebbe, se tu vuoi, parlane, anche perché, magari hai ragione, magari ho delle convinzioni tecniche errate. Oltre all'approvazione dell'ABR, però, un altro fatto mi fa pensare di non aver sbagliato a consigliare all’ex Sindaco questo tipo di difesa idraulica: quanto accaduto lo scorso anno durante l’inverno. Non so se ricordi che sono cadute piogge come non se ne vedevano da decenni (si è stimato in 100 anni il tempo di ritorno dell’evento accaduto), frane in tutta la Calabria, fiumi straripati (ti ricordo che il fiume Lao ha scalzato al piede parte della difesa dell’Aeroporto) e, invece, il nostro fiume Abatermaco non ha avuto alcun problema nella parte in cui è stato completato l’intervento, anzi, il deflusso regolare delle acque ha eliminato il rischio di collasso del ponte sulla Statale S.S. 18. Penso che quello sia stato il collaudo per eccellenza, fatto con un evento reale.

La risposta del fiume, comunque, non mi ha sorpreso. Per dimostrare la bontà della sistemazione, infatti, avevo assistito il direttore dei lavori nell'implementazione di un modello numerico usato in tutto il mondo, che in questi anni è diventato uno standard anche qui da noi: l’HEC-RAS. Questo programma consente di calcolare con una ragionevole approssimazione, l’andamento della superficie libera di un corso d’acqua di qualsivoglia forma, in occorrenza di un dato evento di piena. Avevo avuto la possibilità di impararlo all’Università durante il corso di Dottorato e ho avuto la fortuna di poterlo applicare immediatamente a un caso reale.

Cara amica, non voglio continuare a tediare i lettori, ma vorrei dirti, come ultima cosa, che questo tipo di interventi, come tutti gli interventi umani, necessita di MONITORAGGIO e MANUTENZIONE. Ogni tanto qualche tecnico deve andare a fare un sopralluogo per controllare lo stato della mantellata (molto spesso andavo io, anche per mia curiosità scientifica), per verificare l’andamento del fondo alveo e capire se è il caso di ridistribuire parte dei sedimenti e tagliare la vegetazione. Le canne che crescono rigogliose nelle golene appartengono alla normale vegetazione riparia e fino a qualche decennio fa, quando si usavano per coprire i cedri, venivano tagliate dagli agricoltori. Oggi non è più così ma è lo stesso fondamentale che vengano eliminate sia per ragioni estetiche sia per ragioni di sicurezza idraulica, perché l’acqua che invade le golene deve avere la possibilità di defluire senza trovare ostacoli. Le canne, infine, tendono a soffocare i salici che stanno crescendo rigogliosi negli interstizi dei massi e sono parte integrante della difesa. Anzi questi salici andrebbero potati e le talee ricavate, inserite negli interstizi liberi.

La manutenzione del fiume deve essere una priorità, non costa tanto ma dà benefici diretti e indiretti notevolissimi. Il beneficio diretto è di tipo prettamente estetico, il beneficio indiretto è quello relativo alla sicurezza idraulica, se l’alveo e le golene non vengono tenuti puliti potrebbero accadere i problemi tanto temuti, soprattutto ora che si va verso l’autunno e iniziano le piogge abbondanti.

Giuseppe Maradei