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Dal 10 ottobre don Francesco Mottola sarà Beato.

L'annuncio dell'amministratore apostolico della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Mons. Francesco Oliva.

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A darne notizia durante un incontro con la stampa è l’amministratore apostolico della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Francesco Oliva (vescovo di Locri-Gerace) che, mentre a mezzogiorno le campane delle chiese diocesane suonavano a festa, ha dato lettura della nota ufficiale della Santa Sede.

«Con grande gioia – ha detto il vescovo Oliva – unitamente al vescovo eletto monsignor Attilio Nostro, vi annuncio che il Santo Padre Francesco ha disposto che il 10 ottobre prossimo si celebri il rito di beatificazione del servo di Dio ven. Francesco Mottola, sacerdote e fondatore degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi».

C’era molta attesa in diocesi riguardo la data delle cerimonia ufficiale fin da quel 3 ottobre 2019 quando papa Francesco diede ufficialmente il suo assenso alla beatificazione, a quel punto mancava solo la fissazione della data ma la pandemia di coronavirus esplosa in tutta la sua drammaticità nei mesi seguenti di fatto ha ritardato il momento fino ad oggi.

Proprio la presenza della pandemia, inoltre, renderà molto delicata la fase organizzativa per cui i dettagli sulla cerimonia saranno resi noti nel prossimo futuro.

Molto soddisfatti il postulatore della causa del sacerdote tropeano, don Enzo Gabrieli, e il fratello maggiore degli oblati del Sacro cuore, don Francesco Sicari.

Quest’ultimo ha affermato: «La famiglia degli Oblati del Sacro Cuore esulta di gioia per la tanto attesa comunicazione della data del rito di Beatificazione del nostro Padre Francesco Mottola. Con il riconoscimento pubblico della santità di don Francesco Mottola, la Chiesa rende grazie a Dio e onora questo suo Figlio che ha risposto generosamente alla grazia divina e ce lo propone come intercessore e come esempio di quella santità alla quale ogni uomo è chiamato, qualunque siano le circostante concrete della sua vita su questa terra».