fbpx

Il miglior novello d’Italia è bio, trionfano Agriverde ed Ornella Bellia.

Al XV Salone-concorso nazionale del vino novello, al primo posto ex-aequo per Abruzzo e Veneto. Segue la Calabria. Caporale: "E’ tempo del Rinascimento del novello. Intervenga il Governo".

SAN GIOVANNI IN FIORE :: 15/11/2021 :: A trionfare nella magica cornice dell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, nel cuore della Sila cosentina, sono stati i novelli dell’Abruzzo e del Veneto. E di cui uno anche bio. Il XV Salone nazionale del vino novello, diretto dal giornalista enogastronomico Tommaso Caporale, ha decretato infatti come Migliori novelli d’Italia 2021 ex-aequo il Terre di Chieti Igp biologico “Rossello” di Agriverde, con sede ad Ortona (Ch) da uve Montepulciano e Merlot e il Veneto Igp Novello di Ornella Bellia con sede a Pramaggiore (Ve) da uve Carmenere e Refosco. Sul secondo gradino del podio la Calabria con il Calabria Igp “Cinurio” dell’azienda vinicola Tramontana di Reggio Calabria. A seguire la Sicilia con Principi di Corleone Pollara, la Toscana con Carpineto e ancora l’Abruzzo con Casalbordino. Premio critica del Salone al consorzio lucano “Grotte del vino”. Infine le targhe “Novello amore mio” assegnate dall’Istituto per la costanza produttiva vanno all’umbra Lungarotti e alla sarda Dorgali.

“Stiamo assistendo al Rinascimento del novello – ha dichiarato Caporale, responsabile organizzativo del Nuovo Istituto nazionale del vino novello – avvertiamo che qualcosa sta cambiando nell’attenzione verso questo prodotto sia da parte delle cantine e sia da parte dei consumatori. Ne è prova la forte spinta verso novelli con 100% di macerazione carbonica, packaging innovativi come l’utilizzo del tappo in vetro ed etichette accattivanti e soprattutto la qualità della produzione che diventa anche biologica e con l’utilizzo di solo uve autoctone. Anche il Veneto è in fermento nel ricavalcare la tendenza che lo vedeva leader insieme alla Sardegna negli anni del boom del novello. E’ ora di modificare il decreto ministeriale che disciplina la produzione del vino novello – ha concluso Caporale – vincolando tutti i produttori ad innalzare dall’attuale 40% minimo di macerazione carbonica alla totalità della vinificazione. Solo così anche le Istituzioni potranno dare un segnale di vicinanza alla qualità di questo prodotto tutto made in Italy e di straordinaria piacevolezza e unicità”.