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Orsomarso :: Rienti: un anno di Pappaterra-Candia.

ORSOMARSO :: 20/02/2012 :: E’ passato più di un anno dall’ingresso di Pappaterra nell’Amministrazione Candia ed è tempo di tirare qualche risultato. Il consigliere Pappaterra e tutti i componenti della sua lista “Cuore” (tranne Luigi Salsini, va detto, unico ad aver accolto con una ragionevole critica il salto della quaglia di chi era stato eletto in una lista di alternativa chiamata dai cittadini a fare opposizione), ci avevano assicurato grandi sconvolgimenti nell’azione amministrativa: finalmente col super-attivismo proclamato di Pappaterra l’Amministrazione sarebbe uscita dalla sua inoperosità; che i cittadini avrebbero recuperato l’adeguata rappresentanza alla Comunità montana e che sarebbero stati ascoltati e informati attraverso riunioni e Consigli comunali in piazza; che il suo programma su “valle”, “wireless” “linee telefoniche”, ecc.. avrebbe fatto progredire Orsomarso come mai fatto prima.

E, ancor più specificamente, Pappaterra e i suoi sodali ci davano la garanzia che se quel programma non fosse stato accettato e realizzato in tempi bevi (già dopo l’estate “avrebbe tirato le somme”, diceva…) avrebbe ritirato la sua partecipazione alla maggioranza comunale. Purtroppo cotanto suo attivismo si è espresso quasi esclusivamente nella propaganda a qualche giornale locale sui quali un giorno si e uno no egli pubblicava i suoi comunicati pieni di promesse e di critiche alla mia scelta politica.

Adesso nemmeno quello fa più, ora che è completamente coinvolto e uniformato all’Amministrazione Candia. Forse il consigliere Pappaterra e i componenti della sua lista (tutti, tranne il solo Salsini) sono ancora molto soddisfatti, così come sono soddisfattissimi il Sindaco, gli assessori e gli altri consiglieri di maggioranza, superstiti inamovibili e ignavi. Così come contentissimo dev’essere il Partito Democratico di Orsomarso (il grande assente) che era miracolosamente uscito dal suo letargo giusto per accaparrarsi la presunta paternità della lista Candia e accogliere a braccia aperte la trasmigrazione del consigliere Pappaterra, per poi, naturalmente, ripiombare nel sonno più profondo di prima. Mi scusino se li tiro in ballo, ma lo faccio nel loro interesse, offrendogli qualche altra occasione di mostrare alla cittadinanza un lo segno di vita.

Con la sua scelta il consigliere Pappaterra ha dimostrato in modo inequivocabile almeno un paio di cose. La prima, che non ero certo io “l’incapace di turno” a frenare l’Amministrazione comunale, mentre mi davo da fare per cercare di smuoverla e di realizzare quelle poche cose di buono che sono state fatte nel mio breve mandato. E quando ho lasciato ci fu altro che mia “irresponsabilità”, bensì grande responsabilità nel prendere atto che quella squadra e soprattutto quel sindaco non potevano andare avanti. Ho rinunciato alla mia carica di assessore, autonomamente, con sofferenza ma senza fare troppi calcoli, impegnandomi a ridare la parola ai cittadini: era gennaio e già in primavera saremmo potuti tornare a votare, senza commissariamento.