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Scalea (Cs) :: 11 ottobre 2007 , sesto anniversario dell’uccisione di Salvatore Arcuri.

SCALEA :: 17/10/2007 :: Un caso irrisolto, un delitto senza colpevole, l’omicidio del giovane Salvatore Arcuri avvenuto nel 2001 a Scalea che per magistrati ed investigatori rappresenta una cocente sconfitta. L’omicidio di mio fratello è la dimostrazione lampante di quanto sia opinabile il pressapochismo con cui spesso vengono condotte le indagini. Cosa stanno facendo gli investigatori in merito al brutale e crudele omicidio di mio fratello? Ignorato, dimenticato e fatto dimenticare.

Se lo chiede, a distanza di 6 anni , Stefano Arcuri fratello di Salvatore assassinato e bruciato vivo all’età di 24 anni nella notte dell’11 ottobre del 2001 nella spiaggia di Scalea nei pressi del fiume Lao. Non posso non rammaricarmi del fatto – scrive Stefano – che a distanza di sei anni sia stata necessaria una iniziativa personale per ricordare mio fratello e per riportare a galla, seppur momentaneamente, un brutale omicidio irrisolto che sembra non appartenga più a nessuno e invece è una eredità dolorosa e pesante di un intero paese che non può e non deve dimenticare. Stefano, dunque, continua a chiedere giustizia per la morte di Salvatore. L’assassino non solo ha ucciso Salvatore ma ha deciso anche di martoriarlo fino in fondo distruggendone il corpo bruciando l’auto e tutto ciò che era attribuibile alla vittima. Un delitto come questo non può e non deve rimanere impunito.