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Vibo Valentia :: Gratteri, manca coraggio politico per sciogliere la Dia.

VIBO VALENTIA :: 08/10/2018 :: “Ho chiesto di sciogliere la Dia che ci farebbe risparmiare milioni di euro. Manca il coraggio alla politica. Hanno paura che i giornali titolino ‘smantellata Dia, voluta da Falcone’. Bisogna smettere di speculare sulla morte di Borsellino e Falcone. So per certo che Falcone ad alcuni presenti alle manifestazioni di commemorazione non avrebbe dato neanche la mano”. A dirlo, in una nota, è stato il procuratore della Repubblica di Catanzaro nel corso dell’incontro conclusivo del Festival Leggere&Scrivere, kermesse che ha proposto una serie di eventi culturali, musicali, artistici e gastronomici.

Parlando della pubblica amministrazione, il magistrato ha detto che “faremo cose importanti sulla burocrazia, lo zoccolo duro”. Quindi un monito ai politici ed ai presenti: “Essere più duri dei magistrati, dico alla politica. E voi impegnatevi, allenatevi a essere generosi, insieme possiamo cambiare la Calabria”. Gratteri ha anche parlato del perché è diventato magistrato. “Faccio questo lavoro – ha detto – perché abito a Gerace. Vedevamo morti a terra. Abbiamo visto o siamo stati toccati dagli ‘ndranghetisti. Molti dei miei compagni non hanno avuto la fortuna di nascere in famiglie oneste, si sono persi per strada, alcuni sono morti ammazzati. Sono un miracolato, era un periodo in cui la ‘ndrangheta condizionava in modo pesante la zona di Locri e Siderno. Sono stato all’Università di Messina dove gli ‘ndranghetisti andavano a fare gli esami con la pistola, questo il clima. Oggi continuo a dire quello che penso e questo non mi ha facilitato la carriera. Ma dire le cose che si pensano a chiunque, soprattutto ai più forti, è un lusso. Non bisogna accettare mai compromessi e attrezzarsi culturalmente, nulla è gratis. Fidatevi dei vostri genitori, uniche persone che non vi tradiranno mai”.

“Ho impiegato due anni – ha poi detto il magistrato – per costruire la Procura di Catanzaro che aveva grandi contenuti. Magistrati seri, bravi e soprattutto onesti. Il mio compito è di caricarli come sveglie. Poi ho fatto la spola con Roma facendo arrivare investigatori di primo piano. Siamo molto bene attrezzati ma dobbiamo rafforzare le stazioni con personale e qualità: quando è venuto il ministro dell’Interno ad agosto gli ho sottoposto questa problematica, dal 2010 sono state bloccate le assunzioni”. Infine Gratteri ha ricordato che a breve uscirà il suo quindicesimo libro. “Siamo partiti con Nicaso – ha detto – quando abbiamo sentito un docente di criminologia che non conosceva la differenza tra ‘locale’ e ‘ndrina’ e da qui siamo andati nella casa editrice di Walter Pellegrini: esce Fratelli di sangue, cui la Mondadori ha acquisito i diritti. Ho sentito un’intercettazione tra ‘ndranghetisti e uno dice all’altro: ‘statti zitto, non sei manco nel libro di Gratteri’. Le mafie per esistere hanno bisogno di pubblicità, tutti devono sapere loro chi sono. Ancora, in 15 libri, non mi ha denunciato nessuno”.