Cosenza :: Truffe: la Guardia di Finanza sequestra patrimonio aziendale nel cosentino.

COSENZA :: 07/12/2010 :: Fa registrare sviluppi l'operazione condotta dalla Guardia di Finanza nello scorso mese di giugno e conclusasi con l'esecuzione di sequestri patrimoniali e misure cautelari nei confronti di 24 persone, accusate di far parte di una piu' ampia associazione per delinquere, operante su scala internazionale, finalizzata all'illecito conseguimento di cospicui finanziamenti pubblici concessi per la realizzazione di programmi di investimento in Calabria.

I finanzieri della compagnia di Rossano, coordinati dalla locale procura della Repubblica, hanno provveduto a eseguire un altro decreto di sequestro preventivo emesso dal tribunale di Rossano nei confronti di una societa' del cosentino con sede legale a Cosenza, ma di fatto operante nel Coriglianese. La societa' in questione, operante nel settore edilizio, era stata costituita allo scopo di eludere i vincoli restrittivi imposti dalle precedenti misure cautelari. Si tratterebbe, in definitiva, di una societa' creata e voluta allo scopo di convogliare in una nuova compagine societaria sia i beni sia le proprieta' di un'altra ditta che, nel frattempo, e' stata cancellata dal registro delle imprese. Per tale motivo, secondo gli inquirenti, la neo societa' altro non era che la prosecuzione, sotto nuova denominazione, della vecchia ditta, riconducibile, sottolineano i finanzieri, "al deus ex machina della consorteria affaristica e criminale gia' smantellata". Il sequestro, finalizzato alla confisca per il reato di truffa, e' stato disposto anche al fine di evitare che la neo costituita societa' potesse procacciare, sul mercato, altri ingenti finanziamenti pubblici con modalita' truffaldine. Il sequestro ha riguardato la totalita' delle quote detenute dalla compagine societaria, per un valore nominale pari a 2.500.000 euro, nonche' due impianti fotovoltaici per un valore di 700.000 euro realizzati dalla vecchia ditta individuale e da questa donati alla nuova societa', per cui era gia' stata acclarata la falsita' della documentazione posta a corredo della richiesta di finanziamenti anche nel settore ambientale. A conclusione dell'attivita' investigativa, inoltre, sono stati segnalati alla procura regionale della Corte dei Conti di Catanzaro 11 indagati, coinvolti a vario titolo nel sodalizio criminale e ritenuti responsabili di aver cagionato un danno all'erario pari a 5.336.598 euro.