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Scalea :: Le istituzioni boicottano l’imprenditoria locale.

SCALEA :: 15/08/2011 :: Nella stagione estiva 2011, ancora, le Istituzioni locali concentrano la propria attenzione su iniziative non volte alla valorizzazione del Comune di Scalea, preferendo affidare a terzi l’organizzazione di Eventi a carattere locale. Alludiamo alla sagra della ‘Pizza e della Birra’, in programma nei prossimi giorni in un periodo in cui il Turismo nella zona è molto fervido e le attività commerciali della zona sono già preparate alla ‘Stagione’ ed in modo particolare a quella unica settimana, in cui gli scambi commerciali si concentrano in modo prevalente; un evento che coinvolge pizzaioli non del nostro paese e, ironia della cosa, proprio di fronte ai locali di una pizzeria del posto, attiva e qualitativamente valida da anni, con lusinghieri complimenti da parte dei turisti, quando questi soggiornano a Scalea.

Non critichiamo lo svolgimento della manifestazione, bensì modalità e collocazione logistica e cronologica. Poteva infatti pensarsi di collocare la manifestazione in un periodo di bassa stagione per calamitare l’attenzione di turisti in periodi ‘morti’ e in luoghi non vicini ad attività che vengono penalizzate duramente proprio nel periodo clou dell’economia locale. Come è ovvio intendere, questa “manovra” non fa che danneggiare la già precaria economia dei nostri paesi, preferendo avviare attività che gli abitanti locali avrebbero comodamente offerto in beneficio economico, senza gravare sulle già compromesse casse comunali. L’idea che sorge è che l’assessore preposto non sia molto incline a coltivare i rapporti con la totalità delle attività presenti sul territorio comunale. In una Scalea che, duro a dirsi, in pieno periodo estivo, pullula di immondizia, per incuria delle preposte Istituzioni, arrivando a somigliare ad una “piccola Napoli”, come sottolineato continuamente dai turisti che tacciano il posto di essere “uno schifo”.Che immagine di sé intende dare una Amministrazione Comunale che, invece di incentivare la propria imprenditoria, preferisce affidarsi a quella altrui, senza ovvi ritorni sulle proprie casse? Ci chiediamo, allibiti, quale futuro possa garantire ai giovani di Scalea, quando toglie loro anche la semplice possibilità di esprimere la propria arte, quella stessa arte che farebbe grande Scalea ed il suo Comune, agli occhi dell’ignaro visitatore. E poi si chiede agli imprenditori del Paese di ottemperare agli obblighi fiscali, pagando tasse per le quali, nel mese più fervido dal punto di vista economico, non c’è stato alcun ritorno, anche a causa di quanto già lamentato.

Franco Galiano