fbpx

Diamante :: Intervento di Marianna Presta ex Dirigente dell’ASL N.1 di Praia a Mare.

DIAMANTE :: 22/08/2011 :: E’ veramente sconvolgente il contenuto degli articoli apparsi nei giorni scorsi  sui giornali  riguardanti i disagi al reparto di  oncologia pediatrica dell’Annunziata di Cosenza e sulla protesta dei genitori dei piccoli pazienti per le gravi carenze strutturali che creano grossi problemi agli utenti.

E’ la prova del degradante isolamento in cui l’ammalato di tumore si trova a combattere una battaglia difficile anche se in Calabria abbiamo validi professionisti  sempre pronti a capire il loro dramma e disponibili ad essere i loro compagni di viaggio ma impotenti a curarli perché privi di strutture e di mezzi adeguati. In questo caso il problema è ancora grave perché, purtroppo, si tratta di bambini, più indifesi, più spaventati da situazioni difficili, meno capaci  ad accettare l’aggressione di malattie gravi, da ricoveri in ospedali, meno pronti a reagire alla chemioterapia o radioterapia che con i loro effetti collaterali distruggono le difese immunitarie con gravi conseguenze fisiche e psichiche.  E’ inumana l’indifferenza ai disagi ed alle sofferenze indescrivibili di un ammalato di tumore che, a volte, è considerato un essere facente parte di un mondo senza via di uscita per la sua salvezza e condannato inesorabilmente a  soccombere. Chi non sa, per sua fortuna, che cosa è il tumore non può capire il dramma di chi ne è colpito e della sua famiglia che lo vive di riflesso. Più volte abbiamo affrontato questo problema attraverso consigli ed articoli sui giornali sperando di trovare comprensione e disponibilità. Ma ci siamo trovati di fronte ad un muro di silenzio, di incomprensione, di incapacità di capire che la vita dell’uomo è sacra e va tutelata. Più volte abbiamo evidenziato come nei centri attrezzati del Centro-Nord è assicurata l’efficienza e l’organizzazione per la prevenzione e la cura del tumore. Ma al Sud la realtà oncologica è diversa. Meno posti letto per i ricoveri ordinari, meno posti letto in day hospital, meno acceleratori per la radioterapia, quasi inesistenti ambulatori per cura da supporto agli effetti collaterali per radioterapia e chemioterapia, insufficiente la presenza di oncologi e personale qualificato.  E così, ogni governo regionale, ha trascurato gli ammalati di tumore che anche da noi aumentano sempre di più ma che hanno la certezza di guarire solo “emigrando”, verso i centri di eccellenza del Centro – Nord. Attualmente la ricerca ha imboccato strade nuove arrivando a risultati eccellenti. Si guarisce di più dal tumore e si guarisce mantenendo bene la qualità della vita  l’identità della propria persona senza traumi psico-fisici. Ma la battaglia al tumore può essere vinta solo se ci sono strutture e mezzi adeguati. Purtroppo questa nostra realtà sanitaria è fasciata da una certa cappa di sopportazione, di pazienza, di attese degli utenti costretti ad affrontare disagi e disservizi per curarsi. La voce dei cittadini non arriva nelle “stanze del potere”, o se arriva trova “il responsabile di turno”, che non conosce la politica dell’ascolto, del fare, del programmare in direzione dei bisogni dell’utente. Conosciamo la difficoltà in cui naviga il bilancio sanitario regionale che nel passato è stato un colabrodo per sprechi e disorganizzazione, ma non si può più risparmiare sulla pelle dei cittadini né imporre sistemi di cure in strutture inadeguate. Bisogna individuare nuove linee di programmazione e creare una attenta strategia di risanamento e di riorganizzazione del nostro sistema sanitario capace di garantire il diritto alla salute che rientra tra le priorità di ogni società civile. Oggi alla Giunta Regionale ed al suo Presidente che vediamo attento ai problemi spinosi ed alle criticità della nostra Regione, chiediamo di dare inizio ad un’era nuova e di investire in quei servizi che realmente tutelano la nostra salute eliminando finalmente il vergognoso divario tra Nord e Sud. Ora aspettiamo la risposta a quei genitori ed a quei pazienti che hanno evidenziato le gravi carenze dell’oncologia pediatrica dell’Annunziata di Cosenza, ma aspettiamo anche una risposta per quello che si vuole fare per organizzare strutture capaci di assicurare l’intero percorso assistenziale del paziente. Dalla diagnosi, alla cura medica e chirurgica del tumore. E’ questa la speranza di tanti ammalati.  Fino ad ora è stato solo “un sogno proibito” se diventa realtà, sarà il grande evento dell’anno che segnerà l’inizio della “rivoluzione sanitaria in Calabria”.

Sig.ra Marianna Presta