Cirella :: Considerazioni e proposte sulla gestione del Fortino Napoleonico e dell’intera area storico-archeologica di Cirella.
CIRELLA :: 28/02/2013 :: Dopo il disastroso crollo verificatosi lo scorso 13 febbraio 2013 nell’ambito della cinta muraria del cosiddetto Fortino Napoleonico di Cirella – manufatto risalente al primo decennio del 1800 ed edificato dai Catalano-Gonzaga, antica famiglia nobiliare a cui apparteneva, in quel periodo, il feudo di Cirella – l’Associazione Culturale Cerillae prosegue nella sua battaglia civile volta a far sì che tale crollo non cada, come troppo spesso accade in Calabria, nel dimenticatoio delle cose da fare e poi sistematicamente non fatte.
E’ di oggi, infatti, la missiva inviata dal Presidente della Cerillae, Francesco Errico, ai vertici delle massime autorità competenti in materia: il Sindaco e l’Assessore alla Cultura del Comune di Diamante; il Presidente della Provincia di Cosenza; gli Assessori alla Cultura ed ai Lavori Pubblici della Regione Calabria; i massimi rappresentanti delle tre Soprintendenze Calabresi, quella per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici, quella per i Beni Architettonici e Paesaggistici ed, infine, quella per i Beni Archeologici.
Nella lettera – in cui la Cerillae si accredita come l’unica associazione di Diamante che dal 2002 sta collaborando fattivamente con gli enti preposti alla tutela del territorio, riuscendo peraltro a realizzare una serie di importanti iniziative – vengono avanzate alle autorità competenti (in primo luogo all’Amministrazione Comunale di Diamante, ente legalmente preposto alla tutela dei beni presenti del proprio territorio) almeno due importanti ed interessanti proposte:
in primo luogo è necessario che gli enti interessati convochino una Conferenza di Servizi ai sensi dell’art. 14 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 al fine di effettuare un esame contestuale dei vari interessi pubblici e privati coinvolti nel procedimento amministrativo e di pervenire ad una più rapida e fattiva risoluzione del problema in oggetto; infatti, visto il cospicuo numero di enti coinvolti e considerato che l’intero Fortino gravita su proprietà privata, l’unico modo per snellire le procedure burocratiche consiste nel far sedere attorno ad un unico tavolo tutti i soggetti interessati, al fine di realizzare una sinergia istituzionale agevole e snella;
in secondo luogo è necessario che il Comune di Diamante sfrutti in tempo utile un finanziamento concessogli dall’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Calabria per un importo complessivo di 150.000 euro con scadenza prevista per il prossimo mese di marzo; in realtà si tratta di un finanziamento per il recupero funzionale del Convento dei Minimi di Cirella, tuttavia, grazie all’intervento del rappresentante del PDL locale Francesco Bartalotta e al diretto interessamento dello stesso Assessore ai LL.PP. Pino Gentile, sarebbe possibile per il Comune di Diamante presentare, con procedura d’urgenza, alla Regione Calabria una richiesta di variazione d’uso del finanziamento concesso, in modo tale da poter destinare almeno parte del finanziamento stesso (almeno 50.000 euro) ai lavori di ripristino del Fortino Napoleonico; sarebbe poi cosa alquanto nobile se l’Amministrazione Comunale di Diamante riuscisse a reperire altri 50.000 euro dalle indennità di carica spettanti ai singoli assessori, così come è stato fatto per i lavori di ripristino del lungomare nuovo di Diamante in seguito ai danni provocati dall’imponente mareggiata di alcuni anni addietro; in tal modo si potrebbe partire – per i lavori di progettazione, messa in sicurezza e ripristino dell’intero Fortino –da un importo di 100.000 euro utilizzabili come base di partenza per porre riparo ad un danno storico e ambientale di incalcolabile valore.
Tuttavia l’analisi dell’Associazione Cerillae non si ferma alla sola vicenda del Fortino Napoleonico, ma vuole toccare tutti i punti dolenti relativi alla gestione dell’intero patrimonio storico-archeologico di Cirella, avanzando anche altre proposte per una gestione a 360 gradi di tutte le risorse culturali esistenti a Cirella:
per i Ruderi di Cirella Vecchia, che stanno letteralmente cadendo a pezzi giorno dopo giorno e per i quali non è stato mai previsto alcun intervento di recupero o di manutenzione ordinaria e straordinaria, l’Associazione propone, nell’immediato, che l’Amministrazione Comunale di Diamante istituisca un’apposita Commissione Scientifica, di cui entrino a far parte esponenti della maggioranza e della minoranza, ma anche esperti di altri enti e rappresentanti autorevoli della società civile, al fine di promuovere ricerche serie, progetti di recupero e valorizzazione, iniziative di promozione culturale del sito;
per il Teatro dei Ruderi è stato già presentato – operando una sinergia istituzionale tra il Comune di Diamante, l’Associazione Teatro dei Cedri e l’Associazione Cerillae – un progetto ed una richiesta di contribuzione al Ministero della Cooperazione per la gestione integrale e la piena valorizzazione dell’importante bene pubblico, ancora alquanto sottoutilizzato nell’ambito dell’intero territorio di appartenenza;
per il Mausoleo Romano la Cerillae l’Associazione ha già presentato al Comune di Diamante, nel mese di gennaio 2012, una richiesta per la gestione diretta del bene che, nonostante una procedura d’esproprio e tanti soldi spesi, risulta ancora non utilizzato, in quanto l’accesso risulta sempre chiuso e altre problematiche lo rendono ancora scarsamente fruibile al pubblico: a tutt’oggi la procedura di consegna del bene alla Cerillae non è stata formalmente espletata, sicché all’Associazione non resta che sollecitare, ancora una volta, il Comune di Diamante a velocizzare i tempi, perché dalla richiesta ad oggi sono trascorsi più di 13 mesi;
per il polo museale allocato presso la delegazione municipale di Cirella, la Cerillae sta sollecitando, da più tempo, un potenziamento della struttura da parte del Comune di Diamante e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, i quali dovrebbero avviare, di concerto con la Cerillae, un laboratorio di restauro archeologico finalizzato alla pulizia e ricostruzione di beni archeologici già presenti nel deposito cirellese della Soprintendenza: probabilmente a breve la Cerillae riuscirà a far partire, a proprie spese, il laboratorio, ma anche qui, se non ci sarà il fattivo impegno degli enti preposti, pochi e scarsi saranno i risultati che si riusciranno a conseguire.
L’Associazione Culturale Cerillae, dal canto suo, negli ultimi dieci anni ha dato l’anima per la tutela, la salvaguardia e la promozione del territorio, conseguendo peraltro anche buoni risultati. Forse, però, oggi è venuto il momento di essere più incisivi, cercando di agire con sempre maggiore determinazione e concretezza nell’unica direzione percorribile dall’associazione stessa: mobilitarsi e lottare concretamente per salvare il salvabile, stare vigili e attenti e stimolare costantemente l’opinione pubblica e gli enti preposti affinché la salvaguardia del territorio diventi cosa reale e tangibile, cercando di impedire che tutti i beni storico-archeologici periscano nel nulla, cosa già tristemente toccata al Fortino Napoleonico di Cirella.