Scalea :: L’Amministrazione Basile replica al guppo Scalea Libera.
SCALEA :: 23/04/2013 :: L’ultima interrogazione a cura di “Scalea Libera”, come al solito data prima alla stampa e poi fatta pervenire al protocollo del Comune per il Presidente del Consiglio, ha superato davvero ogni limite di responsabilità civica e democratica, offendendo i tantissimi cittadini onesti di Scalea. Ma soprattutto evidenzia a chiare lettere l’incompetenza dei firmatari che hanno partecipato ai lavori della Commissione “Di Giorno”. Innanzitutto è bene precisare subito che non esistono affatto “cartelle pazze” inviate dall’ufficio tributi del Comune di Scalea.
Possono esserci sicuramente cartelle con errori, nessuno è perfetto, e per questo esistono gli uffici che sono a completa disposizione per correggere tutte le anomalie che si possono presentare. Comunichiamo quindi ai cittadini che dovessero rilevare degli errori su quanto loro notificato che possono rivolgersi presso gli uffici del Comune per chiarire tutte le posizioni: questo aiuterà, tra l’altro, ad allineare correttamente la banca dati che è stata ricostruita da capo a partire dai dati catastali e da quelli in possesso del Comune, pur con le problematiche conseguenti alla gestione Censum.
Chi ha pagato, erroneamente, l’ICI alla Tributi Italia o ad altri concessionari che si sono susseguiti nella gestione tributaria del Comune di Scalea – cosa che i componenti di Scalea Libera dovrebbero conoscere bene e che ora fanno finta di dimenticare – non devono fare altro che trasmettere la ricevuta originale di pagamento per tutte le verifiche di rito. Va inoltre specificato che diversi errori possono venire fuori da mancate annotazioni al catasto da parte degli acquirenti o delle agenzie che hanno curato compravendite.
In questo caso i cittadini devono rivolgersi ai propri tecnici o a chi ha curato la vendita dell’immobile per effettuare tutte le corrette annotazioni. Detto questo, è doveroso ringraziare tutti coloro che all’interno del Comune – dall’ufficio tributi agli altri uffici che collaborano – si stanno dando da fare incessantemente per restituire efficienza, chiarezza e trasparenza alla situazione tributaria del Comune di Scalea.
Il Comune non è né la Tributi Italia né Equitalia e non ha alcun interesse a inviare “cartelle pazze” a nessuno. Ma certamente è doveroso sollecitare coloro che non hanno pagato, o non hanno pagato la cifra corretta, a regolarizzare la propria posizione sia per dovere civico sia per dovere morale nei confronti di tanti cittadini corretti.
Se il sig. Bergamo pensa di difendere con la sua inconcludente uscita alcuni evasori, si sbaglia di grosso, perché il lavoro che stanno facendo i dipendenti comunali coinvolti non può essere offeso dalle sue parole, come non può essere offesa la dignità di persone che con certosina pazienza e impegno costante stanno lavorando per far si che l’Ente possa vivere correttamente e che – proprio perché alla ricerca di evasori – sono operatori di giustizia sociale.
Il vero danno al Comune di Scalea lo fa proprio “Scalea Libera” che non coglie occasione per evitare di documentarsi e parlare con dati di fatto. Le “cartelle pazze” sono quando il novanta per cento è sbagliato e sono messe artatamente in giro per fare “volume”. Questi episodi sono stati originati da aziende che hanno gestito i tributi in concessione e non dai Comuni, Scalea incluso. Invito i cittadini a ignorare le parole di Bergamo e di Scalea Libera, così come del resto hanno sempre fatto, ricordando che versare i Tributi, correttamente, è segno di responsabilità civica ed è il vero motore del Comune, che di fatto non riceve nulla dallo Stato. Gli uffici sono anche a disposizione di coloro che hanno problemi, e non sono pochi in questo periodo di crisi, cercando di venire incontro ai contribuenti con soluzioni di rateizzazione.
E’ pur vero che il Governo ha di fatto reso i Sindaci degli esattori per conto dello stato e che, le cattive gestioni degli anni passati sulle quali ci sarà ancora da discutere, i provvedimenti governativi si scaricano tutti sui cittadini, come ad esempio la nefasta TARES che produrrà danni contro i quali nulla i Comuni possono fare. Ma sarebbe stato più corretto che il Governo si attivasse autonomamente invece che scaricare tutto sui Comuni, magari dotandoli di procedure autorizzative veloci che avrebbero consentito serie azioni di risparmio sulla spesa corrente.
Concludo dicendo che chiederò al Presidente del Consiglio, dott. Introini, di richiedere e di pubblicare tutta la situazione tributaria di tutti i consiglieri, così sarà tutto il Consiglio Comunale a dare per primo il buon esempio alla Città, sia a livello personale che lavorativo. Tutti i cittadini potranno quindi sapere con chiarezza se la pietra è stata scagliata da chi è senza peccato.