Scalea :: Operazione Plinius: Sinistra Ecologia e Libertà ringrazia le forze dell’ordine.
SCALEA :: 16/07/2013 :: Alle forze dell’ordine e alla magistratura che hanno sgominato la cricca politico mafiosa che opprimeva come una cappa Scalea, va il nostro ringraziamento sia per come hanno svolto egregiamente il loro lavoro che per l’impegno e la grande professionalità profusi. La loro azione ha dimostrando che lo Stato c’è e ridato fiducia ai cittadini onesti. Constatato ciò, il vero nodo da sciogliere rimane quello politico e sociale.
Il primo riguarda il ruolo dei partiti che hanno governato Scalea con una scellerata alleanza PD e PDL. Il secondo quella parte della società, tipica del meridione che deve abbandonare i comportamenti mafiosi di comparaggio al momento del voto, dando consenso elettorale in cambio di favori. Se entrambi non mutano il loro modo di agire si ritornerà quanto prima nello stato in cui era caduta la nostra città e a poco sarà servito il lavoro svolto dalla legge. Questi partiti devono recitare il mea culpa su quello che è accaduto.
Cacciare chi li ha rappresentati nella maggioranza consiliare, prendere posizioni politiche chiare, perché non sono sufficienti le sfilate dietro la processione a rassicurare i cittadini. Questo serve da base per aprire un dibattito molto serrato per dare speranza a una ricostruzione democratica futura. Avevamo avvisato il Partito Democratico, fin dalla fase di elaborazione delle liste elettorali sul rischio che avrebbe comportato quella ibrida alleanza con figure già logorate del centrodestra.
Questo partito non ha, o voluto, aprire gli occhi neppure quando il Sindaco Basile ha cristallizzato gli incarichi ad assessori già chiacchierati da due legislature nei punti nevralgici del potere. Neppure li ha convinti la fossilizzazione di alcuni dirigenti e impiegati, soprattutto nell’ufficio tecnico, che con disinvoltura e arroganza, mangiavano quotidianamente pane e tangenti, soprattutto nella gestione degli appalti pubblici e del demanio marittimo. Il PD invece, con la sua rappresentante in consiglio comunale andava sempre più fiera del suo sindaco e degli inediti compagni di viaggio, stringendosi in un abbraccio sempre più forte. Un innamoramento politico folle che le ha fatto cambiare radicalmente parere anche sulla realizzazione del porto, una infrastruttura su cui erano puntati gli appetiti della delinquenza organizzata.
Ai dirigenti più alti di questo partito, ad iniziare dal loro rappresentante provinciale più vicino a loro, che ben conosce la realtà dell’alto tirreno, muoviamo la critica di non avere ostacolato in tempo questo intreccio politico mafioso che si era venuto a creare a Scalea. Non era la fine che meritava un partito che viene da lontano che professava la diversità, che, non solo a Scalea,ha, storicamente, speso una vita di lotta contro il malaffare, ed ora si vede umiliato, infangato ed omologato agli altri.
Antonio Forestieri
Comitato Politico Provinciale SEL , già candidato al Parlamento