fbpx

Reggio Calabria :: Pedofilia e Chiesa, David Crucitti intervista Mons. Vittorio Mondello.

REGGIO CALABRIA :: 08/04/2010 :: Il silenzio della Chiesa è stato da sempre interpretato come un modo per nascondere fatti e misfatti, una sorta di protezione verso quei servi del Signore che si sono macchiati di una grave colpa, o meglio, di un grande crimine. Il silenzio della Chiesa invece ha un senso, discostandosi dai chiacchiericci generali, questa obbedisce al Cristo “sia il vostro parlare si si, no no, tutto il resto viene dal maligno”. E’ proprio il maligno che usa questo silenzio per le proprie turpi intenzioni, per gettare continuamente fango su quella che è la “Madre” dei viventi.

Come i “Tre giovani nella fornace”, così anche la Chiesa di Cristo resiste alle fiamme, nulla la può indebolire, niente è così forte, nulla ha il potere di far breccia nel Tempio Santo di Dio: figuriamoci l’uomo. Ma proprio lui, l’uomo, è il principale responsabile delle più abbiette persecuzioni subite dai cristiani, sin dall’origine dei tempi “l’Angelo rinnegato” non ha resistito all’inutile intento di prostrare il mondo ai suoi piedi, i millenni passano, ma la Chiesa di Cristo non vacilla. Oggi la Chiesa subisce l’ennesimo attacco, l’accusa è di violenza carnale sui bambini da parte di sacerdoti senza scrupoli, ma stavolta il tiro si alza, viene coinvolto il Cristo in terra, il Papa. Scoppia un caso, uno dei tanti, dal nulla, la deflagrazione raggiunge picchi inimmaginabili e la domanda è sempre la stessa: chi è il mostro? O meglio, chi sono i mostri? O meglio ancora, quanti sono i mostri?

Lo spirito di Nerone sembra non essere mai defunto, il dito dell’antico re si alza per l’ennesima volta e punta diritto al cuore del Clero, verso i grandi ed i piccoli servi di Dio, tra la gente i timori nascono, i dubbi crescono, l’ennesimo attacco è compiuto. Il mondo intero è praticamente succube di un informazione pilotata dai nemici della Chiesa, la pedofilia, ignobile pratica vecchia quanto il mondo, è scaraventata addosso alle grandi spalle di Benedetto XVI°, dei suoi predec
essori, delle alte cariche ecclesiastiche, fino ad arrivare ai sacerdoti. “In questo momento si vuole ridurre al silenzio la Chiesa che richiama insistentemente alcuni valori, adducendo a pretesto fatti morali gravi, fatti ignobili che spesso vengono riesumati ad arte da un lontano passato nel tentativo di coinvolgere il Papa”. Queste sono le conclusioni del Card. Bagnasco in collaborazione con Vescovi e studiosi nell’ultima riunione del Consiglio Permanente della CEI svoltosi a Roma.

Come si accennava prima, la deflagrazione ha raggiunto ogni parte del Globo, ma per fare chiaramente il punto della situazione per quanto riguarda il territorio reggino, abbiamo chiesto cosa ne pensa il principale responsabile della Chiesa locale. Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova ci accoglie con entusiasmo, l’obbiettivo comune è quello di dare un informazione corretta e lineare, il preciso intento di dare ai fedeli una risposta concreta alle vergognose accuse che giornalmente riempiono i notiziari nazionali.-esordisce- “La Chiesa è stata da sempre condannata per il semplice gusto di farlo, sin dai tempi di Nerone le gravi accuse infondate hanno colpito ingiustificatamente il Tempio di Dio”.

Ma parliamo di pedofilia, famigerata e spregevole deviazione mentale e sessuale, offesa alla vita e grave crimine contro l’umanità.

Mons. Mondello continua: “I casi di pedofilia che riguardano sacerdoti sicuramente ci sono stati, è la Chiesa ha condannato i responsabili molto più duramente di tanti giudici che hanno assolto gli imputati, per quanto riguarda le piccole vittime di abusi e le loro famiglie, la Chiesa guarda al bene di queste persone, proteggendole ed intervenendo materialmente ai loro bisogni. I sacerdoti che hanno commesso questo grave peccato, una volta accertata la responsabilità, vengono allontanati da ambienti in cui il reato può ripetersi e cercare in tutti i modi di tentare il recupero del soggetto”.

Generalmente, una volta accertata la responsabilità del sacerdote, lo si allontana dal luogo in cui si è svolta la violenza, e lo si manda in luoghi riparati, lontano da luci e pettegolezzi e lo si sottopone a trattamento psicologico e a cure spirituali. E’ accaduto qualche volta che il prete accusato, una volta trasferito si sia reso protagonista dello stesso reato, ma sono casi rari, un recente studio ha stabilito che il dato dei sacerdoti coinvolti in reati di pedofili, si aggira intorno allo 0,03%, molto poco confrontando questo dato con quello che i nemici della Chiesa vorrebbero dimostrare.

Mons. Mondello parla delle cause e dell’aumento della pedofilia e afferma: “Oggi c’è un aumento di questi casi perché l’attuale società spinge al male nel campo della sessualità, in televisione spesso si deve cambiare canale, i giornali, ed infine l’avvento di internet spingono verso un gioco di piacere, la sessualità viene fatta apparire come oggetto di piacere”.

Infine Mons. Mondello parla di chi, con troppa facilità, si scaglia contro i servi del Signore, verso quelle migliaia di persone che nel mondo hanno scelto il sacerdozio al servizio di Dio e dell’umanità, l’Arcivescovo parla con serenità, non traspare alcun senso di rivalsa o di giustizia ed afferma- “La Chiesa ha sempre annunciato amore, pregando anche per le persone che immotivatamente hanno attaccato con violenza la Chiesa ed il Papa in persona (che non ha nulla a che fare con queste storie) chiedendone addirittura le dimissioni, una cosa è certa però, chi non prende provvedimenti contro i pedofili ed attacca la Chiesa, sta perpetuando un attacco ipocrita”.-continua- “La Chiesa ha sempre condannato la pedofilia, l’aborto, l’eutanasia, la pillola del giorno dopo ecc., ma si cerca sempre di sopprimere la nostra voce perché questa fa male alle tasche di tante persone, ma noi non taceremo. Con troppa facilità, nel corso dei secoli, i sacerdoti sono stati vittime di accuse gravissime e spesso infondate, ma di quei sacerdoti che perdono la vita per servire Dio non ne parla nessuno, i titoloni arrivano solo se uno di loro commette un errore”.

E’ chiaro, tutto appare molto più chiaro adesso, i dati parlano di uno 0,03% di sacerdoti nel mondo che hanno usato violenza su uno o più minori. La pedofilia è un reato, grave e vigliacco, però accostare il binomio Chiesa-Pedofilia, è un atto ancora più grave dell’atto sessuale stesso. Il maggior numero di abusi su minori si verifica all’interno delle mura domestiche, genitori, zii e nonni, avvengono particolarmente in ambienti con importanti realtà di degrado e povertà, ma spesso si verificano anche all’interno di nuclei familiari apparentemente normali. La pedofilia si circonda e si protegge soprattutto dall’ignoranza, ma anche dall’eccesso di fiducia, la tecnica principale di chi intende compiere abusi su un minore, è quella di aggraziarsi i genitori delle piccole vittime. Questa è stata la tecnica che hanno usato alcuni sacerdoti per compiere le loro vili azioni. Proprio la figura sacerdotale, che ispira amore, serenità e fiducia, se si tramuta in orrore, fa scattare meccanismi di portata mondiale. Come ammetteva lo stesso Mons. Mondello, sacerdoti che si sono macchiati di pedofilia ci sono e ci sono stati, ma questo non giustifica l’allarme che è scattato nei giorni scorsi. Un attacco di questa portata contro la Chiesa non si ricordava da tanto tempo, fa molto pensare, riporta indietro a migliaia di anni, precisamente in quegli anni in cui è vissuto Gesù Cristo, e più precisamente riporta a quel giorno, uno ben preciso, quando, in preda ad un delirio collettivo, Pilatò domandò alla folla, e questa, senza indugio, gridò: libera Barabba.

 

David Crucitti