Catanzaro :: Ambiente e Servizi in assemblea permanente.
CATANZARO :: 30/09/2010 :: È a dir poco assurdo lo stato in cui sono costretti i dipendenti di “Ambiente e Servizi S.p.A”, che dal mese di maggio non percepiscono stipendio o, se lo percepiscono, è a rate. “Non ne possiamo più”, spiegano questa mattina, da quando si sono barricati nella loro sede di Viale Magna Graecia, “chiusi ad oltranza”, continuano, manifestando tutta la loro disapprovazione.
In assemblea permanente, i circa 80 dipendenti della Società, in parte del Comune di Catanzaro, non intendono uscire se non prima d’aver ricevuto garanzie da parte dell’amministrazione comunale che riceveranno la giusta retribuzione per il loro lavoro. "Ci incateneremo se è necessario", spiegano.
Il rischio, visto che la società “Ambiente e Servizi” si occupa della raccolta dei rifiuti, anche differenziati, è quello di diventare come Napoli o Palermo.
I dipendenti di “Ambiente e Servizi”, pur non pagati, hanno continuato ad espletare le loro funzioni, garantendo ai cittadini ed alla città di non essere invasi dall’immondizia. Questo fino a oggi.
Ieri mattina l’avvocato Bruno Talarico della Cgil, che assieme a Fiadel Cisal, si occupa della tutela di questi lavoratori, si era recato in comune per poter parlare con il sindaco, che a quanto pare è introvabile, forse la trasmissione “Chi l’ha visto” sarebbe indicata, ma questo non è stato possibile. A riceverlo, in sua vece, il portavoce dell’Onorevole Rosario Olivo, Vitorio Todaro, che ha assicurato il mantenimento occupazionale e si dice ottimista sulla questione.
Ottimista? Si parla addirittura di lavoratori neo assunti che uno stipendio non lo hanno mai ricevuto. Sì, perché la “Ambiente e Servizi S.p.A” nonostante fosse già morosa nei confronti dei vecchi impiegati, ha deciso di assumere nuove unità con contratto a tempo determinato.
La domanda è sempre la stessa: perché gli stipendi non vengono erogati? Il comune che è proprietario della società per un quota di circa il 70%, dice di destinare le retribuzioni previste, ma gli sfortunati impiegati non ne hanno visto nemmeno l’ombra e purtroppo, non possono, alle volte, neanche arrivare sul posto di lavoro, perché senza soldi per la benzina. Benzina, tra l’altro, che manca anche ai camion della nettezza.
"La tolleranza adesso è finita" e i lavoratori sono stanchi di “essere presi in giro”.
A tutto questo si aggiunge la latitanza del direttivo. L’amministratore delegato, Lorenzo Costa, ex assessore all’Ambiente di Catanzaro, ed il presidente, Franco Laudadio, non si fanno proprio vedere, né sentire, come se il problema non riguardasse anche loro e sono definiti dai presenti “inetti ed incapaci”.
I “ragazzi” di “Ambiente e Servizi”, inoltre, lavorano nella più totale mancanza di sicurezza. Camion privi di pedana per accedere alla cabina, quindi l’operaio di turno è costretto a saltare per scendere ed arrampicarsi per salire; gomme lisce che sulla strada bagnata potrebbero provocare incidenti. Turni notturni, massacranti. E per cosa? Per non vedere il becco di un quattrino a fine mese?
Il problema è che per la parte privata della società, il primo bando, dopo la scadenza del precedente, è andato deserto e si aspetta il prossimo vincitore.
Fino a ieri, poi, dal 1° agosto, la società era priva anche del consulente del lavoro, con conseguente mancanza dell’emissione della busta paga. Contributi non versati, prestiti non pagati. Per non parlare della vicinissima data di scadenza della maggior parte dei contratti della differenziata con i 23 comuni limitrofi a Catanzaro, che vengono rinnovati dal 2001, perché in queste condizioni non si può partecipare a gare o garantire servizi. Insomma una situazione catastrofica.
I sindacati, hanno perfino presentato istanza di pagamento diretto dai comuni, previsto nell’Art.13 del decreto 145/2000 regolamento contratti pubblici con la pubblica amministrazione, ma nulla di fatto. Quello che si chiede ora è chiaro a tutti: il mantenimento della società. Il posto assicurato per tutti gli assunti, anche i più recenti. L’azzeramento dei quadri, un nuovo presidente ed un nuovo amministratore delegato, anzi sarebbe meglio il commissariamento, perché si rischia di consegnare un’azienda morta al privato che vincerà l’appalto. E ultimo, ma non per importanza, la certezza di essere retribuiti ogni mese, ottenendo le mensilità e la 14/a non ancora acquisite.
Quello che ci chiediamo noi, invece è: con tutti i soldi utilizzati per la magnifica “Notte piccante”, durante la quale hanno mangiato a sbafo tutti i numerosi presenti (avrebbero voluto farlo anche i “poveri” dipendenti di “Ambiente e Servizi”), e per la quale, certamente, il comune avrà erogato parte dei fondi, non era meglio, forse ridimensionarla e stanziare quello che serviva per rendere giustizia e dignità a chi il lavoro lo svolge onestamente e spaccandosi la schiena? Inutile poi promuovere “Puliamo il mondo”, se poi non ci curiamo prima di quello che succede fra le mura di casa nostra.