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Castrovillari :: Primavera dei Teatri: dall’8 al 14 ottobre il meglio della scena contemporanea italiana e internazionale.

CASTROVILLARI :: 28/09/2020 :: La XXI edizione dello storico festival ospiterà venti compagnie, tra debutti e spettacoli ospiti, con lo sguardo sempre puntato sul presente. Un programma intenso che riflette su relazioni, tecnologia, politica e sulle conseguenze generate dal Covid che in questi ultimi tempi sembra aver già segnato l’inizio di una nuova epoca sociale.

Una collocazione d’eccezione quella di Primavera dei Teatri 2020 – dall’8 al 14 ottobre a Castrovillari (Cs) – per la sua XXI edizione. Da ormai oltre vent’anni punto di riferimento a Sud per i nuovi linguaggi della scena contemporanea e la nuova drammaturgia, il festival diretto da Scena Verticale presenta al pubblico un calendario ricco di appuntamenti nonostante la sua dislocazione temporale inedita in questi tempi alterati, non a fine maggio, come sempre in apertura della stagione dei festival teatrali ma, questa volta in apertura della stagione invernale.

«Dicono che l’autunno sia una seconda primavera, per questo abbiamo deciso, in un anno così particolare e delicato per il nostro mondo, di collocarci in ottobre, mai per un attimo pensando di poter saltare l’edizione numero 21 – commentano gli ideatori e direttori Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano».

Negli anni il Festival è riuscito a fare della città ai piedi del Pollino un punto di riferimento dei nuovi linguaggi scenici, luogo di confronto tra generazioni di artisti. Grazie alla smisurata perseveranza dei loro programmatori – per 7 giorni – Primavera dei Teatri anche quest’anno porterà Castrovillari al centro del dibattito teatrale contemporaneo.

I ventuno anni di Primavera dei teatri

La XXI edizione di Primavera dei Teatri verrà realizzata grazie al sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e a valere sull’avviso pubblico della Regione Calabria per l’attribuzione del marchio regionale dei grandi eventi calabresi annualità 2020.

7 giornate per 7 prime nazionali, un’anteprima, ma anche performance, mise en éspace, progetti internazionali all’interno di più spazi e luoghi all’aperto e al chiuso: il Castello Aragonese; il Teatro Sybaris; l’Accademia dei Saperi e dei Sapori (Ex Mattatoio); il Chiostro S. Bernardino a Morano; il Chiostro del Protoconvento; il Circolo Cittadino.

Saranno 20 le compagnie teatrali ospiti, tra le più innovative e premiate d’Europa e tra le più riconosciute tra gli emergenti dell’ultima generazione: Angelo Campolo / DAF Teatro; LAB121 / Fabrizio Sinisi / Claudio Autelli; Teatro delle Ariette; Angelo Colosimo; Anagoor; Lopardo-Russo / Nostos Teatro/ Collettivo ITACA; Gianluca Vetromilo / Mammut Teatro; Compagnia Oyes; Piccola Compagnia Dammacco; Maurizio Rippa; Marcello Cotugno / Teatri Associati Di Napoli/ Interno 5; Liberaimago; Eco Di Fondo; Paolo Mazzarelli; I Sacchi Di Sabbia/ Roberto Latini; Babilonia Teatri; Scena Verticale / Saverio La Ruina; Agrupación Senõr Serrano; Teatro Delle Albe.

Ad arricchire il cartellone artistico incontri, laboratori, concerti e Primavera Kids, programmazione dedicata ai piccoli spettatori.

«Negli anni abbiamo tentato di tessere un filo che lega la programmazione artistica alla politica culturale in senso largo. Nel 2019 ci sentivamo equilibristi, ora che la pandemia ha segnato un mai prima d’ora e ha aperto nuovi significati alla condizione di isolamento e ci ha resi probabilmente più fragili quel filo va intercettato nell’interesse di tutti – continuano i direttori del Festival –. Ora più che mai. Qui e ora, è necessario tenersi per mano e attraversarla insieme la porta del futuro. Solo così si può costruire, programmare, fare il nostro mestiere. È necessario farlo insieme, confrontandoci, accompagnandoci l’uno con l’altro. Nell’era del distanziamento sociale e della socialità digitale vogliamo nuovamente ritrovarci intorno al teatro e contagiare la città, come la scena ha sempre saputo fare in maniera sana, per riflettere proprio su questi temi. Tanti sono gli artisti che si stanno interrogando sulle più svariate declinazioni e sfaccettature delle relazioni che derivano dall’agire: chi in maniera trasversale, chi sperimentale, chi politica. Molti quelli che guardando al passato interpretano il presente. Tutti con la voglia di protrarsi verso un futuro diverso».

Il programma, tra prime nazionali e ospitalità

Un programma intenso quello di Primavera dei Teatri 2020 che, tenendo fede al fulcro della drammaturgia contemporanea, segue soprattutto i temi dello scavo all’interno dei rapporti e della crisi delle relazioni, in senso largo.

La compagine che ha ideato il festival e da sempre lo cura – Scena Verticale – presenta il 13 ottobre l’ultima creazione di Saverio La Ruina, Mario e Saleh, la storia di un occidentale cristiano e un musulmano che si ritrovano a convivere. Una convivenza che si muove tra differenze e agnizioni, opposizioni e conciliazioni.

Si comincia l’8 ottobre con l’anteprima nazionale del nuovo lavoro di Fabrizio Sinisi, diretto da Claudio Autelli, La fine del mondo, opera inedita che riflette sull’emergenza ambientale in cui la catastrofe climatica si intreccia a quella della vita privata dei protagonisti. Si finisce il 14 ottobre con un altro debutto, il nuovo lavoro del Teatro delle Albe, un poemetto scenico scritto da Marco Martinelli – Madre - che tiene a battesimo un processo di creazione, nato dall’incontro di Ermanna Montanari, Stefano Ricci, Daniele Roccato (tutti e tre in scena) tra testo e illustrazioni live a cura di Stefano Ricci e la musica dal vivo del contrabbasso di Daniele Roccato.

L’ultimo giorno di festival vedrà anche la presenza del gruppo catalano Agrupación Senõr Serrano, Leone d’Argento per l’innovazione dei linguaggi alla Biennale Teatro 2015, con il loro ultimo The Mountain. L’originale creazione di Àlex Serrano, Pau Palacios e Ferran Dordal parte dalla montagna come metafora che ripercorre la storia delle idee per interrogarsi sul mondo e sul concetto di verità.

Tra le prime nazionali, il 10 ottobre, la Compagnia Oyes presenta Vivere è un’altra cosa, drammaturgia collettiva liberamente ispirata a Oblomov di Ivan Gončarov, con l’ideazione e la regia di Stefano Cordella. Un racconto a cinque voci – in scena Martina De Santis, Francesca Gemma, Francesco Meola, Dario Merlini, Umberto Terruso – sul tempo sospeso vissuto durante l’emergenza sanitaria in corso.

Domenica 11 ottobre due compagnie napoletane presenteranno due prime nazionali. Marcello Cotugno cura la regia di un testo tedesco, di Roland Schimmelpfennig – Peggy Pickit Guarda Il Volto Di Dio – scrittura sincopata con una serie di stop&go narrativi, nel tempo di un aperitivo, tra i quattro di una doppia coppia. Un progetto a cura di Marcello Cotugno, Valentina Acca, Valentina Curatoli prodotto da Teatri Associati Napoli.

Il giovane autore Fabio Pisano, già premio Hystrio per la drammaturgia, con la sua compagnia Liberaimago, presenta A.D.E.,A.lcesti D.i E.uripide, attenta riscrittura di Pisano che ne cura anche la regia. In scena Francesca Borriero, Roberto Ingenito, Raffaele Ausiello e le suggestioni sonore eseguite dal vivo di Francesco Santagata.

Due prime nazionali anche lunedì 12 ottobre. La compagnia Eco di Fondo debutta con La notte di Antigone. Scritto a quattro mani da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, lo spettacolo diretto da Ferraù parte dal personaggio classico per raccontare le Antigoni di ogni tempo: donne che hanno cercato la verità sfidando il sistema. Un’Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi.

Paolo Mazzarelli incontra e rielabora Shakespeare sottoforma di monologo in musica con la prima nazionale di Soffiavento. Una navigazione solitaria con rotta su Macbeth. Un lavoro che, partendo dal Macbeth, riflette sul personaggio e sull’attore quanto sul teatro e sulla vita.

Martedì 13 debutta Into Latino Roberti, un ensemble teatrale inedito che vede insieme I Sacchi di Sabbia e Roberto Latini. Una miniserie ispirata al film di fantascienza di Isaac Asimov che coniuga scrittura e performance – quella in presenza di Latini e de I Sacchi in remoto – in cui si torna a riflettere, con misurata ironia, su questo particolare momento storico. Una produzione della Compagnia Lombardi-Tiezzi realizzata con il sostegno di Primavera dei Teatri.

Tra gli spettacoli ospiti quello premiato a In-Box 2020, Stay Hungry. Indagine di un affamato di e con Angelo Campolo. In scena l’8 ottobre uno spettacolo nato dai laboratori in riva allo Stretto condotti dall’autore messinese, impegnato da anni in un percorso di ricerca teatrale nei centri di accoglienza. Un lavoro in cui si incrociano storie e incontri segnati dalla medesima fame d’amore e conoscenza.

Sono due le serate (9 e il 10 ottobre) insieme al Teatro delle Ariette e ai loro Trent’anni di grano. Autobiografia di un campo. Un lavoro di Paola Berselli e Stefano Pasquini, in scena insieme a Maurizio Ferraresi, nato per Matera 2019 e ispirato ai pani del Mediterraneo. Il racconto della loro esperienza di vita tra i campi e il teatro diventa indagine sul rapporto con la società nella quale tutti noi viviamo.

Venerdì 9 ottobre Nostos Teatro presenta Trapanaterra, spettacolo ideato da Dino Lopardo, in scena insieme a Mario Russo. Lo spettacolo pone lo sguardo sulla realtà del Mezzogiorno, realtà vissuta come un costante ossimoro, un destino ineluttabile, nella vita di due fratelli.

La stessa sera gli Anagoor (Leone d’Argento per il Teatro alla Biennale 2018, “quasi coetanei” del festival, avendo festeggiato questo settembre i loro primi vent’anni di percorso artistico) portano a Castrovillari la loro ultima creazione, Mephistopheles. Un viaggio per immagini – scritto, diretto e montato da Simone Derai – in cui video inediti raccolti in otto anni di ricerche trovano nuova composizione nella forma di concerto cum figuris, con il live set elettronico di Mauro Martinuz.

Piccola Compagnia Dammacco, sabato 10, presenta Spezzato è il cuore della bellezza, spettacolo scritto, ideato e diretto da Mariano Dammacco, con Serena Balivo e con Mariano Dammacco e Erica Galante. La storia di un triangolo amoroso che attraverso frammenti e immagini, tra umorismo e tragedia, offre allo spettatore uno sguardo delle piaghe tormentate dell’amore.

Domenica 11 in scena lo spettacolo vincitore della VI edizione de I Teatri del Sacro 2019, Piccoli Funerali di e con Maurizio Rippa accompagnato alla chitarra da Amedeo Monda. Il lavoro di Rippa, prodotto da 369gradi, si presenta come una partitura drammaturgica e musicale che alterna un piccolo rito funebre ad un brano dedicato a chi se ne è andato.

Martedì 13 ottobre tornano a Castrovillari i Babilonia Teatri con Natura Morta di Valeria Raimondi e Enrico Castellani. Da sempre distinti per il loro sguardo irriverente sull’oggi, Babilonia Teatri con questo lavoro – che ha debuttato alla Biennale Teatro 2020 – prova a fare i conti con le relazioni in virtuale fatte di call e didattica a distanza. Uno spettacolo su un palco vuoto che diventa simbolo di protesta.

Spazio dedicato alle nuove drammaturgie europee e alla produzione artistica calabrese con Europe Connection il progetto realizzato da Primavera dei Teatri in collaborazione con Fabulamundi. Playwriting Europe, quest’anno in versione ridotta: Angelo Colosimo, diretto da Roberto Turchetta e in scena con Rossella Pugliese e Peppe Fonzo, presenta una mise en éspace di Se io vivessi tu moriresti. L’opera dell’autore portoghese Miguel Castro Caldas si pone come indagine su uno dei limiti del teatro: il testo.

Gianluca Vetromilo porta in scena, invece, in prima assoluta uno studio di Corpo/Arena, dal testo dell’autrice portoghese Joana Bértholo. Mauro Failla, Riccardo Lanzarone e Francesco Rizzo interpretano tre uomini, in una dimensione sospesa, alle prese con una delle grandi sfide del corpo contemporaneo: la fame.

Gli eventi collaterali

Tra le grandi novità dell’edizione numero 21 del Festival, l’installazione ALLA LUCE DEI FATTI. FATTI DI LUCE. Opera di teatro/architettura in cinque atti simultanei di Giancarlo Cauteruccio. Un’opera realizzata per Primavera dei Teatri 2020 dall’artista, fondatore di Teatro Studio Krypton, che ha segnato la storia della seconda avanguardia teatrale italiana. Cauteruccio invaderà la città con i suoi Fatti di Luce un viaggio di percezioni rappresentato da alcune realtà architettoniche cittadine, che raccontano le particolarità più rappresentative del sistema urbano, non solo dal punto di vista estetico e storico ma anche sul piano delle funzioni che svolgono, specialmente in tempi così complessi.

Ci saranno momenti dedicati agli incontri e agli spazi di riflessione e confronto: a cura di C.Re.SCO (8 e 9 ottobre) e, a partire dai temi toccati nel lavoro di Saverio La Ruina, Mario e Saleh  – mercoledì 14 ottobre – una riflessione su La scena dell’incontro. Dialoghi di civiltà nella drammaturgia italiana contemporanea a cura di Dario Tomasello con interventi di Luca Doninelli, Marco Martinelli e Saverio La Ruina.

Non mancherà anche quest’anno un momento di approfondimento sulle politiche culturali calabresi, attraverso un incontro (data in via di definizione) tra gli operatori del settore e l’Amministrazione Regionale.

Il 9 e 10 ottobre va in scena Lilith, performance ideata da Gianfranco De Franco, Cecilia Lentini e Massimo Bevilacqua. In Lilith la figura della donna diventa simbolo della patologia sociale della repressione.

Torna, al suo secondo anno di vita, il progetto internazionale BeyondtheSud che allarga gli orizzonti del Festival tra l’America Latina e nell’area euro-mediterranea, attraverso la restituzione – lunedì 12 ottobre – dei lavori creati durante la pandemia da giovani registi e drammaturghi. BeyondtheSud  (aka BETSUD), vincitore del bando MiBAC “Boarding pass plus”, è realizzato in rete da Teatro della Città – Catania (capofila); Teatro Libero Palermo – Palermo; Scena Verticale – Castrovillari; Nuovo Teatro Sanità – Napoli; Sardegna Teatro – Cagliari, con l’obiettivo diffondere buone pratiche e di favorire il percorso di internazionalizzazione di giovani artisti e operatori under 35.

Spazio dedicato ai piccoli spettatori con Primavera Kids, un cartellone realizzato in collaborazione con Menodiunterzo e Apustrum. In programma il Pinocchio di Teatro della Maruca, un laboratorio dedicato al riciclo, due mostre e la presentazione del libro L’alfabeto di Gianni di Pino Boero e Walter Fochesato – Coccole Books, 2019.

Per il terzo anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il laboratorio di Voce e Postura – sabato 10 – a cura dell’osteopata Fabio Di Stefano incentrato sulla funzionalità vocale e il baricentro corporeo.

Spazio alla musica con il live delle Glorius4. Il quartetto siciliano tutto al femminile presenta brani tratti dal loro disco PLAY e dal Tour virtuale intorno al mondo nato durante il lockdown.