SIBARI :: 27/06/2025 :: Sarà presentata il prossimo 18 luglio, presso il Parco Archeologico di Sibari, in occasione di Vinitaly and the City in Calabria, la quinta edizione della guida 100 Best Italian Rosé, curata da Antonella Amodio, Chiara Giorleo, Adele Elisabetta Granieri e Raffaele Mosca.
La missione è valorizzare i migliori rosati italiani attraverso una selezione accurata, culminata nella classifica dei 100 migliori, stilata dopo una rigorosa degustazione alla cieca.
Che lo si chiami rosato, blush, rosé o vino rosa, questa categoria ha conquistato una rinnovata attenzione grazie al suo fascino e ai numeri in crescita. Il successo commerciale ha spinto i produttori a puntare sulla qualità, evitando però l’omologazione verso un solo stile: quello del vino esclusivamente scarico e leggero. L’Italia, con la sua ricchezza di vitigni autoctoni, condizioni pedoclimatiche variegate e tradizioni enologiche locali, è nella posizione ideale per guidare una nuova narrazione fatta di stili territoriali. È proprio da questa visione che nasce 100 Best Italian Rosé.
Dopo cinque anni, il successo della guida si misura attraverso un interesse crescente da parte di pubblico e operatori, testimoniando un lavoro di selezione ogni anno più ampio e articolato. Accanto alle aree storicamente vocate come il Garda, l’Abruzzo e il Salento, emergono nuovi territori e vitigni da esplorare, spingendo l’iniziativa ad aprirsi anche a zone di confine come il Ticino e la Slovenia.
Sempre più apprezzato anche in abbinamento gastronomico, il rosato si distingue per la sua versatilità: coniuga freschezza e complessità, permettendo accostamenti creativi e sorprendenti. Le sue note fruttate, l’acidità vivace e la delicatezza dei tannini lo rendono ideale tanto per esaltare quanto per armonizzare i sapori. Le carte dei vini nei ristoranti gli dedicano spazi sempre più ampi, a conferma del suo ruolo di scelta moderna, trasversale ed elegante, capace di esaltare la cucina con personalità.
Un altro tema centrale è la capacità evolutiva dei rosati: se il mercato ha da sempre prediletto versioni giovani e freschissime, oggi cresce l’attenzione verso etichette capaci di sfidare il tempo. Ne sono esempio i Cerasuolo d’Abruzzo, più scuri e concentrati, naturalmente predisposti alla longevità, ma anche altri rosati più chiari che, grazie alla giusta struttura e freschezza, dimostrano di poter maturare con grazia e complessità.