Calabria: estate a rilento, spiagge vuote nonostante investimenti e bellezze naturali.

CATANZARO :: 25/06/2025 :: Nonostante gli investimenti nei trasporti e nella promozione del turismo, la Calabria – così come molte altre regioni del Sud Italia – si presenta, a giugno, con stabilimenti balneari già montati e operativi, ma con spiagge ancora desolatamente vuote. Solo nel fine settimana si registra un timido aumento delle presenze, ma la situazione resta ben lontana dalle aspettative di chi lavora nel settore.

Il paradosso è evidente: mare cristallino, paesaggi mozzafiato, montagne ricche di sentieri, fiumi e laghi ancora poco conosciuti al grande pubblico. Eppure, tutto questo patrimonio fatica a trasformarsi in un volano economico reale e duraturo. Le ragioni? Molteplici e ormai ricorrenti.

I Comuni, salvo rare eccezioni, concentrano le proprie iniziative esclusivamente nella stagione estiva, dimenticando che il turista di oggi non cerca solo sole e spiaggia. Il viaggiatore contemporaneo desidera esperienze autentiche, cultura, storia, buon cibo e anche divertimento. E la Calabria, da questo punto di vista, ha un potenziale immenso. Dalle rovine magnogreche ai borghi medievali, passando per tradizioni culinarie uniche, prodotti tipici e siti archeologici ancora poco valorizzati: un vero e proprio tesoro, spesso lasciato all’abbandono o alla promozione estemporanea.

Manca un’offerta strutturata: poche le guide turistiche specializzate, rarissimi gli accompagnatori qualificati. Chi arriva in Calabria e prenota un soggiorno in albergo, spesso è costretto a organizzarsi da solo per visitare il territorio, con evidenti limiti e disagi. La rete dei trasporti interni è carente, i collegamenti tra mare e aree interne scarsi, e il turismo esperienziale – quello capace di attrarre viaggiatori tutto l’anno – resta un’occasione mancata.

A questo si aggiunge un altro problema cronico: la carenza di personale in quasi tutti i settori dell’ospitalità. Mancano bagnini, camerieri, addetti alla manutenzione, personale di cucina, donne ai piani, lavapiatti, baristi. Una situazione che si ripresenta puntualmente ogni estate, rendendo difficile garantire un servizio di qualità e frenando le potenzialità di un indotto che, invece, potrebbe essere trainante per l’intera economia locale.

La Calabria ha tutto per essere una meta turistica di primo livello, ma senza una strategia chiara, continua e condivisa, rischia ancora una volta di vedere sfumare un’occasione preziosa.