Papasidero: atto vandalico in Comune, il consigliere Di Cunto, “Un’offesa alle istituzioni, presenterò denuncia”.

PAPASIDERO :: 03/07/2025 :: «Non possiamo permettere che atti di disprezzo e intimidazione indeboliscano la fiducia dei cittadini nei propri rappresentanti». È dura e ferma la posizione di Carlos Alberto Di Cunto, consigliere comunale di Papasidero e giornalista, che questa mattina ha diffuso una lettera aperta per condannare un grave gesto vandalico avvenuto nella sede comunale.

L’episodio si è verificato all’interno del municipio, nei pressi dell’ufficio del sindaco. Qualcuno ha imbrattato con vernice nera la bacheca riportante l’elenco dei consiglieri eletti nel 2020, coprendo proprio il nome di Di Cunto.

«Si tratta di un chiaro atto di vandalismo – scrive il consigliere – che interpreto non solo come un’offesa personale, in quanto consigliere legittimamente eletto, ma soprattutto come un gesto offensivo e minaccioso contro l’integrità della nostra istituzione».

Il consigliere, pur dichiarandosi «calmo, sereno e tranquillo», non nasconde la gravità del gesto, sottolineando come «quando manifestazioni di questo tipo avvengono all’interno della sede comunale, cessano di essere semplici provocazioni o atti isolati. Diventano un segnale preoccupante di degrado istituzionale e di mancato rispetto del ruolo che ogni consigliere esercita nel nostro sistema democratico».

Nella sua lettera, Di Cunto – sessant’anni, quinto consigliere più votato nelle ultime elezioni e componente della maggioranza – afferma la volontà di sporgere denuncia alle autorità competenti: «Non posso permettere che questi attacchi restino impuniti. La denuncia sarà fatta alla polizia locale, ai carabinieri o agli organi competenti. Questo atto ha superato il semplice vandalismo ed è diventato un atto politico, che non possiamo ignorare né lasciare passare sotto silenzio».

Di Cunto evidenzia anche il profilo istituzionale della vicenda, ricordando che «la carica di consigliere comunale è equiparata a quella di pubblico ufficiale, ai sensi dell’articolo 357 del Codice Penale. Quando un consigliere eletto viene colpito pubblicamente, non si tratta solo di un’aggressione personale, ma di una questione giuridica seria che merita indagine e adeguata punizione».

Infine, il consigliere conclude con un appello al rispetto delle istituzioni e della volontà popolare: «Esigo con fermezza il rispetto assoluto per la carica che ricopro, per la volontà dei cittadini che mi hanno eletto e per le istituzioni che rappresentano la base della nostra democrazia. La giustizia sarà cercata e la responsabilità richiesta».

Le indagini per risalire all’autore del gesto sono in corso.