DIAMANTE :: 08/07/2025 :: L’Associazione culturale “Pro Razetti” ha avviato una raccolta firme per salvaguardare la Via Crucis realizzata dal maestro Nani Razetti, attualmente custodita nella Chiesa del Buon Pastore di Diamante (Cs). L’opera rischia infatti di essere rimossa, e secondo l’associazione questo rappresenterebbe una grave perdita per il patrimonio artistico e culturale della città. È possibile aderire alla petizione sia presso gli appositi stand allestiti sul lungomare di Diamante, sia online al link https://chng.it/nmbQfd7sQM.
“È un’opera di grande rilevanza artistica – spiega Angelo Aligia, presidente dell’associazione – alla quale tutti i cittadini sono affezionati, visto che è l’unica opera pubblica di un artista che ha dedicato la sua vita a Diamante. Razetti è stato promotore nel 1981 dell’‘Operazione Murales’, iniziativa che ha fatto conoscere la città in tutto il mondo e che ha avuto seguito negli anni successivi, rendendo Diamante famosa come la città più dipinta d’Italia.”
La Via Crucis, commissionata negli anni Ottanta dall’allora parroco Mons. Leonardo Aloise, è un’opera unica nel suo genere, caratterizzata dalla forza drammatica delle figure e da una concezione innovativa: pannelli non incorniciati che si susseguono lungo le pareti, interagendo in modo originale con il muro, che diventa parte integrante dell’esperienza visiva.
“Più che quadri – precisa Aligia – si tratta di una vera e propria installazione, che anticipa le tendenze artistiche degli anni successivi.”
L’associazione, che ha tra le sue finalità la tutela e la valorizzazione delle opere di Razetti, denuncia che la rimozione della Via Crucis costituirebbe un gesto che mortifica l’amore dell’artista per Diamante e l’affetto che la comunità nutre per queste opere, considerate patrimonio collettivo.
Preoccupa inoltre il destino dei pannelli: da quanto si apprende, non sarebbe stata prevista alcuna nuova collocazione, con il rischio concreto che possano finire dimenticati in un deposito.
“In tutti i casi – sottolinea ancora Aligia – sarebbe un deterioramento dell’opera, che è stata appositamente concepita per la Chiesa del Buon Pastore. Senza il rapporto con il muro, fondamentale nella concezione di Razetti, la Via Crucis perderebbe il suo senso.”
La petizione sarà indirizzata alla Sovrintendenza ai Beni Ambientali di Cosenza, al Vescovo di San Marco Argentano, al sindaco di Diamante e all’attuale parroco della Chiesa del Buon Pastore, con la speranza che possa aprirsi un dialogo per trovare una soluzione che consenta di conservare l’opera nella sua sede originaria.