Cetraro e Diamante, sigilli ai depuratori: ipotesi di reati ambientali gravi.

ALTO TIREENO COSENTINO :: 20/08/2025 :: Continua senza sosta l’attività della Procura della Repubblica di Paola, guidata da Domenico Fiordalisi, in materia di tutela ambientale e gestione degli impianti di depurazione. Nelle ultime ore sono stati posti sotto sequestro due nuovi depuratori: quello di Cetraro, in località Santa Maria di Mare, gestito da un imprenditore tarantino, e quello di Diamante, affidato a un gestore napoletano. Le contestazioni mosse agli indagati prevedono pene fino a sei anni di reclusione e centomila euro di multa, a dimostrazione della gravità delle ipotesi di reato formulate.

Il giudice per le indagini preliminari ha già convalidato i sequestri disposti nei giorni scorsi sugli impianti di Fuscaldo, Cetraro e Verbicaro, confermando la solidità del quadro investigativo. L’inchiesta, che interessa gran parte del litorale tirrenico cosentino, punta a fare chiarezza sulla gestione dei reflui e sulla mancata efficienza di strutture fondamentali per la tutela del mare e della salute pubblica.

Dichiarazione del procuratore Domenico Fiordalisi a CalNews

“La situazione della depurazione è grave, lo dimostrano i sequestri già effettuati. Stiamo lavorando sulla principale causa di inquinamento del mare nell’alto Tirreno cosentino, che è rappresentata dalla cattiva depurazione da parte di alcuni gestori. Per questo motivo è stata ipotizzata la commissione del reato previsto dall’articolo 452 bis del codice penale, che contempla pene fino a sei anni di reclusione e 100.000 euro di multa”.

“Il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato tre sequestri di depuratori emettendo i relativi decreti di sequestro preventivo richiesti dalla Procura. In totale sono stati sequestrati cinque impianti. Il sequestro comporta l’affidamento a un custode che controlla quotidianamente l’osservanza delle prescrizioni imposte e suggerite dai consulenti tecnici della Procura della Repubblica. La depurazione continua dunque sotto il controllo del custode, che settimanalmente fornisce una relazione sull’attività in corso”.

“Si tratta di un momento delicato, perché siamo nel pieno della stagione balneare, periodo in cui è più alto il rischio per la salute pubblica. Parallelamente stiamo lavorando anche su altri insediamenti produttivi, oggetto della nostra attenzione, poiché riteniamo possano aver determinato ulteriori e gravi forme di inquinamento con conseguente pericolo per la salute delle persone”.