MERANO :: 08/11/2025 :: Nel mondo del vino, ogni bottiglia nasce dall’incontro tra natura, tecnica e passione. Ci sono i produttori, con le loro visioni e ambizioni; i territori, che con le loro peculiarità esaltano l’espressione dei vitigni; gli agronomi, custodi della vigna e del suo equilibrio. E poi ci sono loro, gli enologi — gli “artigiani del gusto” chiamati a trasformare in cantina ciò che la terra ha donato, dando al vino la sua “forma liquida” definitiva.
Tra i protagonisti assoluti di questa arte figurava Vincenzo Mercurio, enologo riconosciuto per la sua capacità di unire innovazione e rispetto delle tradizioni territoriali. La sua filosofia, incentrata sull’autenticità dei vitigni e sull’identità dei territori, ha contribuito a ridefinire il concetto stesso di qualità nel vino italiano, valorizzando le espressioni più sincere e distintive delle diverse aree vitivinicole del Paese.
Accanto a lui, altri nove grandi nomi hanno completato il gruppo dei “10 Cult Oenologist” italiani del 2025: Franco Bernabei, Nicola Biasi, Stefano Chioccioli, Riccardo Cotarella, Giuseppe Caviola, Luca D’Attoma, Emiliano Falsini, Carlo Ferrini e Donato Lanati.
I dieci maestri dell’enologia erano stati selezionati da Helmuth Köcher, il celebre The WineHunter e fondatore del Merano WineFestival, per rappresentare l’eccellenza assoluta del settore. La cerimonia di premiazione si è tenuta ieri al Teatro Puccini di Merano, nell’ambito dei WineHunter Award Platinum, uno dei momenti più attesi della manifestazione.
La giornata ha offerto anche un percorso di degustazione esclusivo al Kurhaus di Merano, dove appassionati e professionisti hanno potuto assaggiare una selezione di vini provenienti dalle aziende con cui collaborano questi grandi interpreti del vino italiano.