DIAMANTE :: 13/12/2025 :: Grande soddisfazione da parte di Enzo Monaco, presidente dell’Accademia Italiana del Peperoncino, per il riconoscimento della Cucina italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco. Un traguardo storico che, secondo Monaco, rappresenta un momento di orgoglio per l’intero Paese ma anche l’inizio di una nuova fase di impegno e progettualità.
«Si tratta di un riconoscimento importantissimo per tutta la gastronomia italiana – ha dichiarato –. Come Accademia del Peperoncino siamo particolarmente felici, anche perché avevamo già dedicato l’ultima edizione del Festival del Peperoncino, la 31ª, proprio all’auspicio di questo risultato, moltiplicando incontri e momenti di confronto gastronomico».
Un riconoscimento che, tuttavia, non deve essere considerato un traguardo definitivo. «Ora bisogna lavorarci sopra – ha sottolineato Monaco –. Per noi questo titolo rappresenta un punto di partenza, non un punto di arrivo». Da qui l’idea di organizzare una serie di manifestazioni in Calabria, regione che ha avuto un ruolo centrale nella nascita della cucina mediterranea, comunemente identificata con la dieta mediterranea.
La valorizzazione delle specificità territoriali diventa quindi fondamentale. «La cucina calabrese rientra a pieno titolo nella grande tradizione della cucina italiana – ha aggiunto –. Come Accademia prepareremo sicuramente eventi dedicati. D’altra parte operiamo sulla Riviera dei Cedri, un territorio straordinario che vanta prodotti di prim’ordine come il cedro e il peperoncino».
Secondo il presidente dell’Accademia Italiana del Peperoncino, il riconoscimento Unesco deve essere condiviso e diffuso attraverso iniziative concrete. «Saremo tutti chiamati a progettare azioni per far conoscere il più possibile questo titolo, che è unico al mondo: nessun altro Paese lo ha ottenuto. È vero che la televisione ne ha parlato molto, ma è fondamentale coinvolgere chef e produttori. Non può esistere una cucina italiana all’altezza senza chef di qualità e senza agricoltori capaci di produrre eccellenze».
Un messaggio chiaro, dunque, che unisce orgoglio, responsabilità e visione futura, con l’obiettivo di trasformare il riconoscimento Unesco in un motore di valorizzazione culturale, economica e identitaria dei territori italiani.