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Tortora (Cs) :: Problemi nel Cimitero.

TORTORA :: 10/07/2008 :: Si pensava che almeno l’eterno riposo fosse un tabù intoccabile e rispettato ovunque ma a quanto pare, Tortora vuole fare caso a sé anche in questo. Così è possibile che anche un lutto cozzi con il disservizio. Protagonista ignara di tutto ciò è stata la famiglia Moliterni, colpita in questi giorni da un lutto familiare. Il cimitero di Tortora infatti presenta due ale non comunicanti tra di loro.

La seconda di queste, nonostante sia stata costruita in tempi recenti, denota alcune ragguardevoli sviste da parte dei progettisti che hanno dimenticato di inserire una camera mortuaria, nonché un montacarichi che permetta di trasportare al meglio le salme. Tutta la seconda ala, infatti, si innalza e si snoda lungo un’interminabile scala. Vera croce e delizia per molti visitatori, senza contare tutto quel numero di anziani che abbandonano l’idea di poter far visita ai propri cari per ovvi motivi di mobilità. Ma tale problema non si riflette solo sui visitatori, ma a quanto pare anche sul servizio di tumulazione. Dopo il rito religioso la bara del compianto, racconta la famiglia, è rimasta nel bel mezzo della sala mortuaria sita nella prima ala del cimitero, in condizioni non proprio ortodosse. Dopo aver pagato prontamente gli oneri richiesti come stabilisce l’ente, per la ragguardevole somma di 155 euro circa, gli stessi testimoniano, che hanno dovuto provvedere loro stessi alla tumulazione, trasportando la bara del compianto dalla prima alla seconda ala e dovendo anche salire tutte le scale di quella che appare un’oziosa opera ingegneristica. A quale pro quindi tale tassa è stata pagata? Ecco come anche un lutto si possa trasformare in una situazione tragi – comica che ha dell’incredibile. Ciò che logicamente fa più rabbia è che non solo ogni lutto porta con se un carico di dolore non estimabile a parole ma che, addirittura a questo, si aggiunga anche la totale mancanza di un servizio che gli stessi familiari hanno dovuto fare. L’ammodernamento del cimitero fu uno dei temi aperti già in passato da parte del consigliere Benvenuto, che già aveva parlato di una vera e propria caccia al loculo che si sarebbe fomentata con la continua carenza di posti, un problema che molte amministrazioni non hanno preso a cuore. Questa denuncia, sebbene tratti un altro deplorevole problema, dovrebbe far riflettere e non poco, perché se non si riesce a dare pace ai vivi che almeno la si dia ai morti come è giusto che sia.

Martino Ciano