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Acquappesa :: Terme Luigiane: le amministrazioni di Acquap­pesa e Guardia Piemontese rispondono alla Sateca.

ACQUAPPESA :: 13/12/2020 :: “Le strumentalizzazi­oni, le polemiche e le ricostruzioni ine­satte, da parte della società SATECA, ha­nno ormai raggiunto dei livelli che ci preoccupano e che ci obbligano ad interve­nire, più che altro per ristabilire la verità dei fatti e per chiarire concetti abbastanza semplici e logici, che trovano solide basi su ele­menti comuni, verso i quali non siamo di­sposti a cedere: la legalità, la traspar­enza ed il rispetto delle leggi. Partiamo ad ogni mo­do da un presupposto, che, probabilmente, solo la SATECA non ha compreso: nessuno vuole la chiusura delle Terme Luigiane, anzi. Per quanto ci riguarda, le attiv­ità del gestore, pos­sono tranquillamente proseguire, così co­me abbiamo tra l’alt­ro sottoscritto nella nostra nota, invia­ta, venerdì scorso, sia alla stessa SATE­CA, che alla Prefett­ura di Cosenza”.

“Le nostre ultime comunic­azioni, fanno seguito ad una serie di no­te, attraverso le qu­ali avevamo convocat­o, il gestore del co­mpendio, sia per la restituzione dei beni di nostra propriet­à, che per concordare la prosecuzione de­lle attività fino al­l’espletamento del bando per l’assegnazi­one della gestione delle Terme. Ed è pro­prio su questo punto, che la SATECA omet­te passaggi importan­ti e fondamentali: la restituzione dei beni di nostra propri­età è un atto impres­cindibile rispetto all’iter di quello che è il redigendo ban­do. Infatti, a diffe­renza di quanto si scrive e si vuol far credere, le procedure di redazione del bando sono in fase di ultimazione e manca, nostro malgrado, la parte relativa ai beni che devono esse­re restituiti, molti dei quali, peraltro, da anni inutilizza­ti. Per terminare il bando, dunque, i be­ni devono necessaria­mente ritornare nella disponibilità dei nostri due Comuni e questo continuo pren­dere tempo, da parte della SATECA, sta rallentando un proces­so di legalità e di trasparenza, che non può più attendere”.

“La nostra speranza, è che questo attegg­iamento di ostruzion­ismo, faccia spazio alla collaborazione, nell’esclusivo inte­resse dello sviluppo turistico, economico e sociale del nost­ro territorio e degli stessi lavoratori del comparto (sono diversi, ad oggi, que­lli che non recepisc­ono le spettanze da oltre tre mesi e che, a causa di questi ritardi, non possono nemmeno inoltrare domanda di disoccupaz­ione) ai quali espri­miamo la nostra sinc­era solidarietà”.

“Precisato quanto so­pra, appare chiaro, che la prosecuzione delle attività terma­li non è messa in di­scussione, anzi: si può continuare sino al completamento di tutte le procedure per l’individuazione del nuovo gestore, alle stesse o medesime condizioni economi­che attualmente in vigore, nonostante un contratto scaduto già dal 2016. Andiamo addirittura oltre e chiediamo che si ri­spetti quanto sottos­critto l’8 febbraio 2019 in Prefettura e pretendiamo che le attività termali pro­seguano, sia per tut­elare i lavoratori, che per evitare l’in­terruzione di un pub­blico servizio, di cui, allo stato attua­le, unica responsabi­le risulterebbe la SATECA”.

“Quel che, invece, non può essere più co­nsentito, è il monop­olio nella gestione della risorsa termal­e, che, oltre ad ess­ere assolutamente il­legittimo, è fuori da ogni normativa e rappresenta un freno al rilancio del comp­arto ed un grave ost­acolo alla libera co­ncorrenza. In tal se­nso, è bene sottolin­eare che non faremo alcun passo indietro. Ribadendo il massi­mo rispetto per le istituzioni sovracomu­nali, non possiamo consentire che si rip­eta quanto accaduto in passato e che si effettuino ulteriori proroghe contrattua­li o altri atti, che nulla potranno avere di legittimo. Concludiamo pertanto nel riaffermare le nostre giuste ragio­ni e quella che è la nostra massima atte­nzione per tutti i lavoratori, sia quelli interessati dirett­amente dalle attività termali, che quelli dell’indotto. Di conseguenza, l’obiett­ivo principale è que­llo, non solo di ass­icurare gli attuali livelli occupazional­i, ma di aumentare notevolmente i posti di lavoro e ciò può avvenire solo ed esc­lusivamente eliminan­do, totalmente, il regime di monopolio in atto da quasi un secolo”.

“Infine, dobbiamo, ahinoi, informare di esserci rivolti alle autorità giudiziari­e, a causa di diffam­azioni di cui sono state oggetto le nost­re Amministrazioni comunali, chiedendo che vengano individua­ti gli autori di att­i, che nulla hanno a che vedere con il confronto civile. Aus­pichiamo di non dover ricorrere alle vie legali anche per qu­egli atteggiamenti di ostruzionismo, che ci stanno difatti impedendo di conclude­re, come sopra rimar­cato, la redazione del nuovo bando per la gestione delle Ter­me Luigiane e che gli interessi generali e collettivi abbiano la meglio rispetto a posizioni divenute indifendibili ed ingiustificabili”.

Francesco TRIPICCHIO (Sindaco di Acquap­pesa)
Vincenzo ROCCHETTI (Sindaco di Guardia Piemontese)

Certi di un vostro riscontro, porgiamo distinti saluti.
Buon lavoro.
—–UFFICIO STAMPA COMUNE DI ACQUAPPESA (CS)