fbpx

Amendolara :: Pesca a strascico sottocosta: sequestrati rete a strascico e 15 chili di pesce.

AMENDOLARA :: 25/11/2010 :: Continua l’attività di prevenzione, da parte della Capitaneria di porto, dei danni causati all’ecosistema marino dalla pesca a strascico sottocosta. Dal giugno scorso, infatti, con l’entrata in vigore del Regolamento CE 1967/2006, occorre attenersi ai nuovi valori minimi di distanza e profondità per l’uso degli attrezzi da pesca, come già costantemente fatto conoscere dalla Capitaneria di porto grazie all’opera di informazione nei confronti del ceto peschereccio.

I militari della Guardia costiera di Corigliano Calabro, a bordo di un mezzo navale in tandem con pattuglie via terra, hanno infatti sorpreso all’alba, al largo della costa di Amendolara, un motopeschereccio della marineria coriglianese, intento ad effettuare pesca a strascico ad una distanza dalla costa entro un miglio e mezzo e quindi al di sotto del limite consentito.

Il peschereccio è stato multato per oltre 2000 euro complessivi.

Sequestrati la rete a strascico per complessivi 40 metri e circa 15 chili di pesce che, dopo essere stato giudicato idoneo al consumo umano da parte del competente medico veterinario, è stato donato in beneficenza.

Continuerà nei prossimi giorni l’attività di vigilanza, da parte dei militari della Guardia costiera, lungo tutto il litorale dell’alto Ionio cosentino al fine di prevenire e contrastare eventuali illeciti commessi in materia anche da pescatori non professionali, a salvaguardia delle risorse ittiche ed a tutela dell’ecosistema marino.

Con lo strascico sottocosta, infatti, si rischia di catturare anche organismi protetti, quali posidonia e specie bentoniche.