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Belvedere Marittimo :: Solidarietà dei licei al personale sanitario dell’Alto Tirreno Cosentino.

BELVEDERE MARITTIMO :: 21/02/2011 :: Quando si parla di dimensionamento e/o razionalizzazione, che sia, nell’ambito scolastico o quello sanitario c’è sempre da essere preoccupati. Spesso le logiche che muovono tali azioni, sfuggono alla comprensione generale e oppongono l’ineluttanza alla concertazione ed al confronto.

Spesso la scuola e le aziende sanitarie finiscono con l’essere vittime di programmazioni di medio e lungo termine che possono trasformare, ridefinire, condizionare lo sviluppo della società civile che opera e vive in un determinato contesto territoriale. Quando parliamo di sanità e scuola non parliamo di entità astratte, parliamo di persone che lavorano in questi settori e dalle sorti economiche delle quali dipende la tenuta di un’intera famiglia. La scuola è luogo privilegiato di osservazione dei danni derivanti, a livello sociale, dallo stato di precarietà lavorativa delle famiglie. I minori sono i primi a risentire dei disagi economici dei genitori. Vengono loro meno, all’improvviso, certezze e sicurezze necessarie al sano e sereno sviluppo di una personalità in crescita. La comunità scolastica è sempre attenta con il supporto psicologico e morale che può essere dato agli studenti che vivono questo stato di cose, ma spesso qualsiasi intervento non è sufficiente a dare il sorriso spensierato che dovrebbe essere sul volto di ogni ragazzo.

Il nuovo collegato sul lavoro dà la possibilità ai ragazzi già a partire dai 15 anni di avere esperienze di lavoro. Ciò spesso incentiva tra di loro chi, particolarmente responsabile e maturo sceglie di “aiutare” la famiglia con qualche lavoretto. Ne deriva abbandono scolastico, demotivazione, e disaffezione verso le proprie sorti future nella migliore delle ipotesi.

Investire nel sociale  è strettamente collegato al supporto alle famiglie, dove non c’è certezza del domani non può esserci speranza e ottimismo, tanto meno crescita e progresso.

Il nostro territorio dell’Alto Tirreno Casentino, nello specifico, da tempo risente una forte crisi occupazionale che si ripercuote, drammaticamente, sul tessuto sociale. La chiusura di varie fabbriche ( Foderauto, Marlane ecc.) ha lasciato tante famiglie in condizioni di diasagio.

Ad aggravare la situazione sopraggiunge ora il piano di dimensionamento sanitario. Si prospetta una situazione a dir poco preoccupante per tutti i lavoratori del settore se si pensa al forte rischio che corrono le strutture del territorio. Già per il passato la chiusura della clinica Spinelli ed oggi il pericolo che incombe sulle cliniche Tricarico e Cascini rendono l’idea di come un paese come Belvedere possa vedere nel breve giro di termine, trasformata un’intera economia, ridotte di colpo le prospettive di sviluppo e crescita, professionale, umano e sociale. Anche a Praia a Mare l’ospedale sta vivendo un momento di grande incertezza che va a sommarsi ad un contesto più allargato di precarietà lavorativa territoriale.

E’ su questo scenario che si colloca l’espressione forte e sentita di solidarietà dei licei “ Tommaso Campanella” di Belvedere Marittimo che in un coro univoco, dal personale tutto, agli studenti alla dirigenza, manifestano la propria preoccupazione per la tenuta dello stato sociale della comunità che coincide con la propria utenza. La scuola resterà sempre vigile sentinella del disagio degli studenti, inconsapevoli vittime di un sistema in crisi ma non per questo inermi  e soli di fronte ad uno scenario di allarme e  rischio sociale.