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Buonvicino :: Incidente mortale: assoluzione per Katiuscia Fabiano.

BUONVICINO :: 17/10/2013 :: Nel primo pomeriggio di mercoledì 16 ottobre, il GUP di Paola, Dr. Carmine De Rose, assolveva Katiuscia Fabiano di Buonvicino, dal reato di omicidio colposo, perché il fatto non sussiste. La giovane donna, difesa dall’avvocato penalista Francesco Liserre, veniva accusata di aver cagionato la morte del giovane Simone Bavoso a seguito del sinistro stradale avvenuto, in Diamante, sulla SS 18, in data 19 ottobre 2010.

In particolare, la Fabiano veniva imputata del reato di omicidio colposo in quanto, tra l’altro, “per colpa consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia, trovandosi alla guida della propria autovettura e mantenendo una condotta di guida non adeguata alle condizioni di tempo e luogo (forte pioggia in atto), perdeva il controllo dell’autovettura che andava ad impattare nella parte opposta della strada andando ad invadere la corsia riservata al contrario senso di marcia, scontrandosi con l’autovettura che sopraggiungeva  nella direzione opposta. Nell’impatto violento, il Bavoso che a causa del forte urto veniva catapultato fuori dall’abitacolo della propria autovettura, a causa delle gravissime lesioni riportate, decedeva sul colpo”.

In quella tragica sera di circa tre anni fa, venivano immediatamente attivati i soccorsi e, la Polizia Stradale di Scalea, effettuava i primi rilievi del caso. Proprio a seguito degli accertamenti della Stradale, confortati da una consulenza disposta dalla Procura di Paola, si arrivava alla contestazione di cui al predetto capo d’imputazione. Tuttavia, l’avvocato Francesco Liserre, da sempre convinto della totale estraneità della propria assistita ai fatti contestati, avviava una complessa attività di indagini difensive che, supportata da  un’articolata consulenza di parte, offriva una dinamica diametralmente opposta a quella accertata dall’organo inquirente.

In particolare, attraverso tali attività di indagini, l’avvocato Liserre dimostrava che ad invadere l’opposta corsia di marcia fosse stata la vittima e non già l’imputata; quest’ultima, assolutamente impossibilitata, ad evitare l’impatto fatale. Pertanto, a seguito di versioni totalmente differenti, anche su richiesta espressa dell’avvocato Liserre, il Giudice De Rose nominava un proprio perito nella persona dell’ing. Alberto Borsani il quale, a seguito di analitica ricostruzione della vicenda, riteneva di aderire, pienamente, alla ricostruzione modale operata dai consulenti della difesa, Nicola Marone e ing. Giuseppe Pisano. Oggi, dinanzi al GUP, l’avvocato Liserre chiedeva la definizione del procedimento con rito abbreviato e, dopo una lunga camera di consiglio, il Giudice, accogliendo le richieste difensive, assolveva Katiuscia Fabiano dal reato di omicidio colposo, perché il fatto non sussiste.