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Catanzaro :: Distretti rurali: Dima (PDL), con la nuova legislazione opportunità per i territori.

CATANZARO :: 17/12/2009 :: Siamo convinti che tutte quelle iniziative territoriali che vanno nella direzione della costituzione dei distretti rurali ed agroalimentari in Calabria, debbano essere sostenute con forza. L’istituzione, nelle scorse settimane, del Distretto Agroalimentare di Qualità di Crotone, il percorso avviato per quello del Lametino e le iniziative ormai giunte a conclusione dei Distretti Rurali del Pollino e della Sila rientrano, infatti, in quella logica di aggregazione e di esaltazione delle specificità e delle vocazioni territoriali che possono e devono rappresentare il punto di forza di un nuovo modello agroalimentare calabrese.

La stessa istituzione del primo Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari, avvenuta con la legge regionale n. 24/2004, ha rappresentato il punto di riferimento e sopratutto il punto di partenza di un ragionamento più complessivo che ha visto impegnate su questa ipotesi le singole realtà territoriali. Grazie, inoltre, all’approvazione, fortemente sostenuta dal PDL, delle leggi 33 e 99 del 2009, abbiamo assistito alla nascita concreta di simili iniziative in tutta la Calabria. Le novità apportate da tali leggi prevedono per tali organismi la cosiddetta «tassazione di distretto» (articolo 3). Tale forma di agevolazione fiscale consente, alle imprese aggregate, di ottenere vantaggi ai fini delle imposte dirette, attraverso una tassazione «unitaria», in cui potrà essere effettuata una compensazione tra perdite e utili delle imprese partecipanti all’aggregazione. Viene altresì consentito ai distretti, ai fini della semplificazione degli adempimenti burocratici posti a carico d
elle imprese aderenti, la facoltà di svolgere talune funzioni quali l'esecuzione, in nome e per conto dell'impresa, degli adempimenti burocratici connessi con lo svolgimento dell'attività, nonché la "certificazione" dell’esattezza dell'iter procedurale seguito; si prevede, inoltre, il riconoscimento ai distretti della facoltà di stipulare negozi di diritto privato per conto delle imprese ad essi aderenti sulla base delle norme civilistiche che disciplinano il mandato. Si tratta, in sostanza, di una normativa fiscale innovativa che punta allo snellimento delle procedure ed all’esaltazione del dato aggregativo come forma di promozione di un territorio che può fondare sulle sue peculiarità, possibili forme di sviluppo che devono essere sostenute a tutti i livelli.