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Catanzaro :: Giampaolo Chiappetta (Pdl) su licenziamento lavoratori ‘Calabria IT’.

CATANZARO :: 28/08/2013 :: Le scelte assunte e le azioni intraprese sino ad ora dal Presidente Scopelliti e dalla maggioranza regionale rispondono ad un unico criterio interpretativo e cioè quello di cambiare l’organizzazione regionale con il definitivo superamento di illogicità, diseconomie, inefficienze ed antichi mali. Abbiamo l’obbligo politico – imposto dal mandato elettorale – ed il dovere civile, avvertito in coscienza, di fare tutto il possibile per dare alla Calabria quel profilo di modernità che gli consenta di ottenere benefici per i cittadini e di non essere più descritta come una Regione reietta ed autentico peso per la comunità nazionale.

E’ un percorso che impone sacrifici e che ci porta, spesso purtroppo, a dover assistere al costante stillicidio di inutili strumentalizzazioni ed allarmismi. Mai – e dico mai – è stata assunta una scelta che potesse pregiudicare i livelli occupazionali anzi sino ad ora – e spesso nel frastuono di critiche pregiudiziali – abbiamo cercato di fare tutto il possibile – anche forzando rispetto a formalismi e tecnicalità giuridiche – per accrescere i livelli occupazionali ad esempio attraverso la stabilizzazione del precariato.

Il lavoro è per noi una priorità nell’agenda di governo ed il recente confronto tra il Presidente Scopelliti, Confindustria e le sigle sindacali – con l’avvio di tavoli tematici – ne è la più evidente testimonianza, ritardi come quelli calabresi possono essere colmati solo se si ha piena consapevolezza di essere un sistema che – peraltro – deve remare nella stessa direzione.

Accolgo dunque con sorpresa le polemiche sollevate in ordine alla recentissima vicenda dei lavoratori di Calabria It rispetto ai quali fa fede non l’intenzione di qualcuno ma l’espresso disposto normativo contenuto nella legge regionale 24 del 2013 e che  prevede “la messa in liquidazione della società, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso il trasferimento alla società Fincalabra spa sulla base di uno specifico piano industriale”.

Un disposto che tutela i lavoratori, diversamente da quanto invece era stato compiuto in passato ad opera della Giunta Regionale di centrosinistra. Vorrei rammentare che questo percorso di liquidazione con l’assorbimento in Fincalabra – ed il relativo piano industriale – fa parte di quel disegno complessivo che ci ha portato a sfoltire il troppo lungo elenco di enti regionali e sub-regionali la cui ragion d’essere era svanita da tempo, che pesavano spesso inutilmente sul bilancio regionale, che mortificavano le tante professionalità e non avevano altro ruolo se non quello di garantire organismi dirigenti e di nomina politica.

Non dico che meriteremmo l’applauso ma quantomeno il coraggio di dire che per la prima volta in Calabria invece che moltiplicare pane e pesci in Consigli di amministrazione e gettoni di presenza si è proceduto ad una riduzione degli enti ed  alla razionalizzazione e riduzione dei costi. L’incontro del  prossimo due settembre con le sigle sindacali– deciso dall’assessore Arena in relazione alla vicenda dei lavoratori di Calabria It ed al loro licenziamento – sarà l’occasione utile per definire un quadro d’azione ed un percorso il cui obiettivo non può che essere quello sancito dalla legge regionale.