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Catanzaro :: La denuncia di Confapi Calabria: “Dopo dieci mesi il bando autoimpiego della Regione è ancora senza beneficiari: un ritardo inammissibile”.

CATANZARO :: 16/02/2018 :: “A chi oggi si collegasse sulla pagina di “Calabria Europa” dedicata al Bando autoimpiego della Regione si paleserebbe una situazione grottesca, con una cronologia che così recita: 14 aprile 2017, pubblicazione dell’avviso sul Burc, poi una serie di date successive relative a differimenti e proroghe, 24 agosto, presa d’atto delle domande pervenute, infine, 2 ottobre, nomina della Commissione di valutazione. Dopodiché il nulla. Il bando resta “in valutazione”, in un limbo di incomprensibile durata e dalle motivazioni oscure. Com’è possibile?”

È la domanda che si fa Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria, il quale, allertato sulla situazione da un gruppo di giovani disoccupati calabresi che attendono da dieci mesi di capire se le proprie domande sono state accettate al finanziamento previsto dal Por, si chiede ora se sia possibile “in una regione come la nostra, prendersi il lusso di una pausa così lunga e immotivata, mentre centinaia di persone, che con fiducia e piene di speranza hanno correttamente compilato le domande, aspettano di poter fare decollare le proprie attività, la propria vita, i propri sogni”.

Il Bando, pubblicato sul Burc ormai quasi un anno fa, riporta fra gli obiettivi la volontà di “sostenere chi non ha un impiego e vuole avviare nuove iniziative imprenditoriali o lavorare in autonomia”, e infatti l’avviso è destinato a “disoccupati, inoccupati o inattivi”. “E sono tantissimi in Calabria quelli che si trovano in una di queste condizioni – precisa Napoli – soprattutto giovani che in questa immobilità, in questa inattività, in questa che percepiscono come inutilità, soffrono decisamente. Ebbene, a queste persone, che attendono trepidanti di sapere se avranno un aiuto a rimettersi in movimento, proprio a loro, la Regione cosa fa? Le lascia in stand-by, in un’attesa sfiancante e anche dannosa dal punto di vista economico. Sì perché chi ha un’idea e la lascia in pausa, non fa che svalutarla.”

“Oliverio continua a bruciare il futuro dei suoi concittadini; chiediamo a gran voce che la Regione spieghi a queste persone il perché di questi ritardi. – conclude Francesco Napoli – È giusto che chi ha acceso le speranze di tanti con la promessa di un aiuto e di un sostegno, si confronti con le centinaia di aspiranti imprenditori (giovani e meno giovani) che attendono da dieci mesi una risposta alle proprie domande, un sì o un no per poter andare avanti, comunque, con le proprie vite”.