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Catanzaro :: Parisi (Fnsi): il Partito Democratico vuol farsi rappresentare da Principe?

CATANZARO :: 26/01/2014 :: “Cosa può spingere un politico della caratura di Sandro Principe a scadere nella più squallida e volgare caduta di stile?
 La risposta, in questo caso, non spetta certo al capogruppo del Pd, che il gesto l’ha fatto e – da avvocato – sa bene che dovrà risponderne in tutte le sedi. Quelle che il collega Antonio Ricchio, cui va tutta la solidarietà del sindacato dei giornalisti, riterrà più opportune”: lo scrive Carlo Parisi, segretario del sindacato dei giornalisti calabresi e vicesegretario nazionale.

“Certo se Principe chiedesse pubblicamente scusa al giornalista, potrebbe quantomeno suscitare un’umana comprensione – continua Parisi –.
 La risposta spetta, invece, al suo partito, il Pd, che, paradossalmente, in uno sputo si gioca tutta la sua credibilità. 
Antonio Ricchio, da buon giornalista, ha fatto semplicemente il suo lavoro. Mestiere, quello del giornalista, che, di questi tempi, e soprattutto in Calabria, non frutta né economicamente, né in termini di notorietà, anzi spesso espone a querele temerarie sporte solo nel tentativo di intimidire o imbavagliare la stampa libera».

Sandro Principe, aggiunge il numero uno della Fnsi calabrese, «figlio di Francesco Principe, leader socialista calabrese e presidente della giunta regionale, non è un pivello, grezzo e maleducato, catapultato in politica da chissà chi per curare gli interessi di chissà che cosa. Il rispetto delle regole, della libertà di stampa e di critica dovrebbe, insomma, conoscerli bene, non fosse altro per la sua professione”.

Nella nota affidata al portale giornalisticalabria.it, il sindacalista conclude: “Spetta, a questo punto, al Partito democratico decidere se, nel consiglio regionale della Calabria, si senta rappresentato da un capogruppo che alla civile convivenza, al dialogo, alla tolleranza, al rispetto delle opinioni e, soprattutto, della persona altrui, risponde con la più ripugnante delle “armi”: lo sputo che, si sa, è molto facile – se rilasciato controvento – possa finire per tornare al mittente”.