fbpx

Catanzaro :: Piano rurale, le preoccupazioni di Mario Pirillo.

CATANZARO :: 30/11/2011 :: Alla luce della sentenza del Tar Calabria e, soprattutto, alla luce delle stupefacenti dichiarazioni dell’Assessore Trematerra ritengo che sia quanto mai urgente che la Commissione Europea intervenga attraverso l’invio in Calabria dei Funzionari della Dg Agri, in modo tale che l’intero comparto agricolo  regionale non debba continuare a subire abissali ritardi e lesioni di legittime aspettative.

L’ho chiesto oggi in una interrogazione parlamentare alla Commissione Europea, che non può restare assolutamente estranea rispetto alle dinamiche gestionali di un Programma che, sulla misura più importante per le aziende agricole, appunto la 121, sta accumulando pesantissimi ed ingiustificati ritardi di attuazione.

L’Assessore Trematerra, anziché immergersi in un bagno di prudenza e di riflessione, pensa bene di intervenire a gamba tesa su una vicenda che rappresenta una pagina amara, senza precedenti, per la agricoltura calabrese. Il Tar della Calabria boccia sonoramente l’operato della Regione e dichiara illegittima la revoca effettuata perché ritenuta irragionevole, contraddittoria e viziata da eccesso di potere. Questo per l’attuale Assessore regionale all’Agricoltura è da considerarsi alla stregua di una semplice “stretta di mano”.

C’è da rimanere allibiti rispetto ad un approccio superficiale che mi auguro sia solo il frutto di una reazione emotiva rispetto ad un accadimento che porta con sé, invece, conseguenze dirompenti. In perfetta solitudine ho denunciato l’anno scorso le conseguenze estremamente negative cui sarebbe andato incontro il comparto agricolo in seguito alla paventata revoca.

E l’ho fatto nell’esclusivo interesse degli agricoltori calabresi, quegli stessi agricoltori che oggi pagano un prezzo troppo esoso in virtù di un capriccio che oggi il giudice amministrativo ha dichiarato illegittimo. Come allora, anche oggi, l’Assessore si avventura a fornire risibili giustificazioni e parla di “ritardi non ascrivibili all’attuale amministrazione regionale e di bandi precedenti affetti da importanti ed invalidanti vizi procedurali”, tentando maldestramente di scaricare sulla precedente gestione gravi inefficienze gestionali che sono solo frutto della incompetenza con cui, invece, il nuovo corso del centrodestra sta amministrando l’intero comparto.

Mi sarei aspettato dall’Assessore Trematerra un salutare mea culpa ed un rimboccarsi le maniche per correggere la rotta, anziché una contestazione giuridica sull’operato del Tar ed addirittura il compiacimento perché la ditta ricorrente pagherà in proprio le spese legali. Quelle relative alla difesa della Regione, aggiungo io, le pagheranno invece i contribuenti calabresi.

E mi sarei aspettato anche qualche pillola di verità. Senza tema di smentita, infatti, posso affermare che ogni euro che il Dipartimento Agricoltura sta erogando con risorse a valere sul Psr è la naturale prosecuzione di impegni giuridici, di bandi e di istruttorie amministrative avvenuti sotto la mia gestione e quella del centro sinistra. Una istruttoria amministrativa fatta da valenti e competenti funzionari regionali, di cui l’Assessorato dovrebbe più utilmente avvalersi anziché procedere in singolari esternalizzazioni.

E questo vale per i Pif, per i Piar, per l’insediamento dei giovani agricoltori, per l’Asse III, per la misura 125 e tutte le altre. Tutte risorse impegnate dal sottoscritto, in seguito a bandi pubblicati sotto la mia gestione. È dal 2010 che le cose non girano più come prima. Che fine ha fatto il secondo bando Piar?

Che fine ha fatto il secondo bando sull’Asse III, i cui termini di presentazione delle domande sono scaduti oltre un anno e mezzo fa? Come mai sotto la mia gestione nel giro di poco  più di un anno sono stati fatti bandi per centinaia di milioni di euro, espletate le relative istruttorie redatte le rispettive graduatorie su molteplici misure,  ed il centro destra invece accumula inspiegabilmente ritardi ed inerzie? A chi giova tutto ciò?

Ci sarà ancora modo di intervenire su questa vicenda, ma una riflessione amara desidero farla. L’Assessore Trematerra  nella sua ansiosa e traballante replica individua un solo vincitore, la ditta ricorrente che avrebbe vinto una misera “stretta di mano”. A me tocca, ahimè, individuare il perdente. Perdono gli agricoltori calabresi, perdono tutti coloro che hanno speso risorse per predisporre la progettazione, perdono tutti coloro che hanno fatto investimenti nella speranza di accedere al contributo comunitario. Perde l’agricoltura calabrese che ha sempre meno fiducia nella istituzione regionale.