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Catanzaro :: Uncem: un secco no al centralismo regionale si invece al confronto sulle riforme.

CATANZARO :: 28/02/2011 :: Contavamo e contiamo ancora sull’esperienza di Sindaco maturata dal Presidente Scopelliti, per avviare anche in Calabria, una nuova fase politico-amministrativa caratterizzata da un diverso e più costruttivo rapporto fra la Regione e gli Enti locali. Registriamo, invece, che la maggiore preoccupazione della Giunta Regionale, non sembra quella di dare forza, sostegno, stimoli e più adeguati e moderni strumenti di governo ai tantissimi amministratori che vivono quotidianamente il rapporto diretto con i cittadini e che sono impossibilitati a dare risposte adeguate al livello dei bisogni espressi, ma quella di far vivere un nuovo centralismo, ancora peggiore di quello statale.

Prova ne è il fatto che a distanza di circa 10 mesi dall’insediamento dell’attuale maggioranza, non è stata ancora avanzata alcuna proposta per: costruire un moderno modello urbano, capace di integrare in un comune disegno di sviluppo la Città Metropolitana di Reggio Calabria con le altre realtà calabresi; incentivare l’Associazionismo comunale, finalizzato alla realizzazione di una rete di Unioni di Comuni e Comunità montane in grado di dare forza ai piccoli Comuni e di assicurare la gestione in forma associata dei servizi; garantire il necessario raccordo istituzionale fra la Regione e l’insieme delle AA.LL., attivando il Consiglio Regionale delle Autonomie Locali istituito con la L.R. n. 1 del 5 gennaio 2007.Quello che emerge e che invece di decentrare le funzioni amministrative che appesantiscono le strutture regionali, attraverso il pieno coinvolgimento degli Enti locali, si punta alla nascita di nuovi enti strumentali ed al potenziamento di quelli esistenti, con l’evidente scopo di portare in capo al potere politico regionale la responsabilità della gestione.Cosicchè mentre nel resto del Paese avanza speditamente l’organizzazione in senso federalista, in Calabria tarda persino ad essere presentata una proposta di riforma delle Comunità montane, nonostante il Consiglio Regionale nel mese di febbraio dello scorso anno, avesse impegnato la Giunta a predisporre entro 180 giorni, un apposito progetto di legge di riordino e di assegnazione di specifiche funzioni a tali enti. Non ci siamo mai schierati in difesa dell’esistente, ma abbiamo sempre sostenuto l’esigenza di una rivisitazione dell’impianto organizzativo e funzionale di tali enti. Pertanto, non comprendiamo in nessun modo l’utilità e la funzionalità della proposta avanzata da alcuni settori dell’attuale governo regionale, della costituzione di una super agenzia, che metta assieme A.Fo.R., ARSSA e Comunità montane.A nostro avviso, devono essere i cittadini a poter decidere sull’utilizzo delle risorse dei propri territori, della cui gestione non possono che rispondere gli amministratori locali. Questo è lo spirito del federalismo. Qualsiasi altra scelta allontanerebbe ancora di più la Calabria dal resto del Paese e sarebbe destinata al fallimento ed a produrre ulteriori danni.Ci appelliamo, perciò, al Presidente Scopelliti, per l’attivazione di un tavolo di confronto permanente fra la Giunta Regione e l’insieme delle Associazioni degli Enti locali: ANCI, UPI, UNCEM e Lega delle Autonomie, per discutere e definire l’intera problematica ed affrontare in modo unitario le nuove sfide che ci attendono.