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Cetraro (Cs) :: Sequestrata una discarica abusiva.

CETRARO :: 09/02/2009 :: Dopo la recente scoperta di due discariche abusive per un totale di 2000 mq., operata dalla Guardia di Finanza di Cosenza nel Comune di Cerisano, un altro “cimitero” a cielo aperto di vaste proporzioni è affiorato durante una capillare attività di controllo del territorio svolta, questa volta, dai finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Paola, agli ordini del Capitano Alberto De Ventura.

I militari hanno rinvenuto, su un  terreno incolto di circa 20.000 mq. ubicato in una zona a dir poco impervia del Comune di Cetraro, una trentina di autovetture abbandonate, prive delle relative targhe di circolazione, alcune delle quali fornite anche dei contrassegni di assicurazione ovviamente scaduti. Oltre alle carcasse delle vetture, molte delle quali occultate in un capannone rustico di circa 200 mq., sono stati anche rinvenuti quasi 500 pneumatici usurati, batterie ed oli esausti, un quantitativo imprecisato di rottami metallici ed una vasca in amianto per contenere acqua piovana. La particolare collocazione dell’area, ben appartata e difficile da raggiungere con normali mezzi di locomozione, garantiva una sorta di protezione “naturale” da eventuali attività ispettive di qualunque natura. L’altimetria del podere è stata modificata per realizzarvi una pista da percorrere con i go-kart fuori strada, come dimostrano le cunette e i percorsi realizzati ad arte nello sterrato con dei cordoli di protezione ricavati accatastando pneumatici usurati. Il proprietario del terreno è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Paola per la gestione, in forma abusiva, dell’attività di raccolta di rifiuti classificabili tra quelli pericolosi ed altamente inquinanti. L’abbandono incontrollato delle autovetture inutilizzate, infatti, oltre ad alimentare il circuito “clandestino” dei ricambi usati, risulta particolarmente pericoloso per la salute pubblica in quanto contamina il territorio con vere e proprie bombe ecologiche a base di rottami metallici e arrugginiti, oli esausti, batterie e pneumatici che, essendo altamente inquinanti, sono in grado di penetrare il terreno entrando in contatto con i corsi d’acqua presenti nelle vicinanze e rischiando di avvelenare le falde acquifere. Sono in corso degli accertamenti tesi ad individuare i proprietari dei veicoli abbandonati, per i quali si potrebbe ipotizzare il concorso nell’attività di inquinamento ambientale o, quantomeno, l’abbandono in maniera incontrollata di rifiuti pericolosi. Tali si definiscono, infatti, le autovetture non più in grado di circolare che, prima ancora di essere private di alcuni pezzi della carrozzeria o del motore, andavano concentrate presso un centro autorizzato per la rottamazione.