Cetraro :: Il Tavolo sull’Emergenza esprime piena solidarietà a Don Ennio Stamile.

CETRARO :: 26/01/2012 :: Il Tavolo sull’Emergenza Sociale coordinato da Concetta Grosso, istituito dall’Assessorato alle Politiche Sociali al quale appartengono circa 15 associazioni operanti sul territorio cetrarese esprime piena solidarietà a Don Ennio Stamile per l’ultimo atto vandalico subìto sulla propria vettura. Moltissimi sono stati i tentativi da parte dell’Amministrazione Comunale al fine di interloquire con i vertici delle forze dell’ordine,istituendo organi di controllo, studio e ricerca coinvolgendo tutti gli attori sociali per garantire un’ intensa attività di controllo del territorio e restituire fiducia e tranquillità ai cittadini ma nella comunità continuano  a consumarsi innumerevoli reati e fatti che turbano la quiete.

La Coordinatrice -afferma-“La diffusione di questi fenomeni va continuata ad essere affrontata sotto i due diversi punti di vista stabiliti : la tutela dell’ordine pubblico e la sensibilizzazione, da portare avanti in maniera capillare e costante,come  già si sta facendo da tempo coinvolgendo famiglie, scuole,associazioni e tutti gli enti operanti sul territorio. In Particolare è stato coinvolto l’associazionismo e si è cercato di rendere più vivibili gli spazi pubblici e sviluppare un maggior senso di responsabilità nei cittadini cercando di prevenire le varie emergenze”. “Il rischio sociale, va affrontato alla radice, cioè nella società”.

“Ciò comporta la necessità di un continuo contatto con tutti i livelli istituzionali e sociali, un lavoro paziente di tessitura di rapporti e di intese equilibrato e lungimirante, una attenzione costante alle emergenti tensioni sociali e conflitti, mirato ad attivare, ove necessario, interventi ed iniziative idonee a garantire il normale svolgimento della vita di relazione e la libera operatività delle istituzioni.

Il Tavolo sull’Emergenza Sociale nei prossimi incontri affronterà la tutela dell’ordine pubblico, quindi, come prevenzione degli atti collettivi di violenza e di arbitrio, ma anche come garanzia dell’ordine sociale, dell’armonico sviluppo dei rapporti nel mondo del lavoro, dell’impresa e della scuola, come quieto svolgimento della vita comunitaria in tutte le sue manifestazioni d’ordine economico, culturale e volontaristico.