ROMA :: 22/12/2025 :: Nel cuore di Roma, a pochi passi dal Colosseo, la festa di Chanukà si è trasformata in un momento di forte intensità simbolica e civile. L’accensione ieri sera di una suggestiva chanukià di ghiaccio, avvenuta in un’area presidiata dalle forze dell’ordine, ha richiamato il valore universale della luce come messaggio di libertà, identità e dialogo tra i popoli.
Protagonista della serata è stato il ministro e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, che con un intervento insieme personale e politico ha voluto ribadire con forza la propria vicinanza alla comunità ebraica e allo Stato di Israele.
«Sono qui non solo da vicepresidente del Consiglio o da ministro, ma da padre e da cittadino che è sempre stato vicino a questa comunità, anche quando farlo era difficile. Qualche mese fa difendere Israele non era popolare, anzi era pericoloso. Ma io credo che gli amici si vedano quando le cose vanno male, non quando vanno bene».
Salvini ha poi collegato gli episodi di violenza e antisemitismo registrati recentemente all’estero, come in Australia, a un clima di odio che – ha sottolineato – viene alimentato anche in Italia.
«Quello che sta accadendo è il frutto di un odio che continua a essere seminato anche a Roma e a Milano, nella mia città, dove nel quartiere ebraico, vicino a una scuola, si è costretti a creare isole pedonali protette da camionette dell’esercito e della polizia. Non è normale che nel 2025, in un mondo libero e in un Paese libero come l’Italia, qualcuno debba avere paura di essere ciò che è».
Parole nette anche sul ruolo di Israele nello scenario internazionale:
«Non siete soli. Lo ripeto oggi come l’ho sempre detto, quando era comodo dirlo e quando non lo era affatto: Israele è un baluardo di democrazia e di civiltà. Chi pensa che Israele debba essere cancellato dalla carta geografica è pericoloso. E chi non riconosce il diritto di Israele a esistere, in Italia, non può essere il benvenuto».
L’intervento si è concluso con un richiamo alla libertà religiosa e alla convivenza pacifica:
«Il mio obiettivo è che tutti possano credere nel proprio Dio e professare liberamente la propria religione, senza odiare nessuno e senza sperare di cancellare qualcuno dalla faccia della terra. Lunga vita a Israele».
A seguire, Salvini ha acceso il primo lume della chanukià.
L’iniziativa è stata organizzata dal rabbino Menachem Lazar, direttore di Chabad Piazza Bologna e ha visto la partecipazione dell’associazione Fare Calabria, rappresentata dal presidente Luigi Salsini e dal referente per Roma Capitale e membro del direttivo Roberto Grosso Ciponte.
<span;>Alla cerimonia hanno preso parte autorevoli esponenti delle istituzioni e del mondo ebraico italiano, tra cui la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, Riccardo Pacifici e Fiamma Nirenstein contribuendo a rendere l’evento particolarmente significativo.
<span;>Molto apprezzato l’intervento di Noemi Di Segni, che ha espresso un sentito riconoscimento a Fare Calabria, alla Calabria, alla Riviera dei Cedri e ai calabresi, richiamando il profondo valore identitario del cedro, simbolo di tradizione, cultura e spiritualità nel mondo ebraico.
Un ringraziamento speciale è stato infine rivolto al rabbino Menachem Lazar di Chabad Piazza Bologna per l’invito e per l’organizzazione di un’iniziativa capace di unire spiritualità, memoria e impegno civile, nel segno della luce.