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Cosenza :: Casil: il disgusto politico e clientelare di sindaci del Tirreno Cosentino.

COSENZA :: 27/03/2011 :: Ci attentavamo un sussulto di orgoglio da parte delle amministrazioni comunali della fascia tirrenica che hanno partecipato con enfasi alla Bit di Milano con una società familiare di Santa Maria del Cedro che avrebbe dovuto sponsorizzare le realtà locali per attrarre turisti e recuperare quelli che grazie anche all’ex governatore della Calabria Agazio Loiero hanno perduto ed invece ha presentato un’opuscolo rappresentante i Comuni con citazioni storiche per nulla di interesse di attrazione popolare.

In questa sede non intendiamo sindacare il collage storico, a volte anche approssimativo dei Comuni tirrenici, ma ci limitiamo allo sperpero di denaro degli Enti comunali, dell’ex Consorzio di Bonifica Valle Lao , della Comunità Montana paolana, unitamente a tanti altri spendaccioni del denaro pubblico e quindi non poteva mancare la Regione Calabria che insieme hanno finanziato un’operazione di allontanamento del turista globale ed ancora strettamente estivo.

In effetti i cenni storici locali devono integrare lo svago ed il divertimento, l’accoglienza, i servizi, il mare pulito, l’igiene pubblica la ricezione alberghiera con pacchetti alla portata delle economie familiare, per finire nei menu accessibili e di pietanze gustose e succulente del luogo.

Ed invece questo non ci risulta appartenga alla rappresentazione “ai confini del gusto” alla Bit di Milano, Mentre ci risulta sovente lo scatto fotografico nel passare del politico di turno per immortalarne la comunione per assegnarla ad internet ed alla stampa locale.

Ne consegue che per quanto ci siamo sforzati non abbiamo trovato altro oltre “i confini del gusto” se non il disgusto per le spese sostenute a discapito di una pubblicità non edificante per Comuni del Tirreno cosentino.

Del resto la valutazione della Casil non è unica in quanto trova ottima compagnia nell’associazione “Amici di Nunziata” di San Lucido, benché non di propria conoscenza, ma che ha reagito con una dura disapprovazione alla descrizione retrograde ed offensiva di San Lucido e dei suoi cittadini che li allontana dalla odierna civile realtà.

San Lucido per quanto ci è dato conoscere anche nel secolo scorso risultava una realtà non accessibile a tutti. Anzi godeva di una selezione per nulla attinente alle “gonne a mille pieghe”, “al corpetto aperto a metà ed imbottito per parere grippate con larghe trecce legate con nastro verde se zitelle o rosso se maritate e con fazzoletto in testa”, né i cittadini sanlucitani appartenevano alla definizione “Pezzavecchiari di Santu Lucidu”.

Una tale distorta odierna realtà non porta turismo ma lo allontana definitivamente, mentre forse suscita soltanto la curiosità di qualche studioso di arretratezze che a conoscenza di reperti paleolitici per alcuni politici evidentemente ancora viventi non demorderebbero di organizzare qualche spedizione. Ma anche questo non risponde alla logica di solleticare quel turismo di massa che le attività ricettive affannosamente attendono dalla stagione estiva.

Non desideriamo inoltrarci nell’esame analitico della descrizione delle altre realtà che hanno impegnato denaro pubblico per sabotare il turismo locale, non possiamo, però, non ricordare che poiché uno degli sponsor del progetto è stata la Regione Calabria con l’assessore Michele Trematerra e del suo beniamino Davide Gravina, sindaco di Fuscaldo, ci fermiamo soltanto il tempo necessario per confortare “gli amici di Nunziata” di San Lucido che non si trovano da soli ad avere avuto deturpato l’odierna immagine del Comune.

Infatti proprio Fuscaldo, di cui, appunto è Sindaco l’uddicino Davide Gravina, viene definito “Paese di Pietra e di vento, solitario e severo, arroccato in posizione panoramica a circa 350 metri d’altezza e a meno di tre chilometri dal mare”. E ciò senza minimamente presentarlo come il paese dalle case sulle onde del mare. E’ vero che le costruzioni hanno offeso il litorale e l’amministrazione ne ha completato il deturpamento con la logica del clientelismo, dell’antidemocrazia, delle assunzioni illegittime, degli impieghi difformi dalle assunzioni, delle spese inutili e futili, dei festeggiamenti annuali dei 150 anni dell’unità d’Italia, la cui prima spesa dolorosa per il bilancio comunale s’è registrata a fine agosto 2009, per ripetersi il 2010 e quindi giustamente anche il 2011, con il conferimento delle responsabilità secondo clientelismo e non delle professionalità, della ritorsione becera, ma il Sindaco Gravina avrebbe potuto suggerire al suo ragioniere, assunto illegittimamente al Comune ex art. 110 comma II° Tuel, perché non in possesso della prevista laurea, di riservare un occhio di riguardo al proprio Comune.

Si perché all’interno della società di Santa Maria del Cedro egli opera quale amministratore delegato, mentre la di lui moglie ricopre la carica di presidente del consiglio di amministrazione, e la sorella di questa unitamente al marito di quest’ultima completano il quadro amministrativo. Marito, questi, che dal 2007 lavora presso il Comune di Fuscaldo, nello stesso ufficio ragioneria dell’assunzione illegittima del cognato, senza che si sappia alcunché della sua assunzione e di chi gli corrisponde la retribuzione, atteso che neppure alcuni amministratori sono nelle condizione di saperne di più se non quello di non condividerne la presenza nel Comune.

Se l’iniziativa avesse avuto come oggetto sociale il lucro è riuscita, non anche quella di diffondere l’odierna immagine della splendente costa tirrenica cosentina che madre natura forse ci ha donato immeritatamente.

Va da se che non censuriamo l’opera in esposizione alla Bit di Milano, in quanto rientra nell’iniziativa privata da vendere, ma avremmo preteso come pretendiamo dai Sindaci interessati maggiore oculatezza non solo quando spendono i soldi pubblici ma soprattutto quando devono pubblicizzare il loro territorio per attrarre turismo e quindi economie.

Certo se nell’opuscolo si fosse indicata la fonte dei cenni storici dei Comuni Tirrenici sarebbe non sarebbe stato sbagliato.

Gli Amici di Nunziata” di San Lucido hanno fatto bene a rimproverare il Sindaco Antonio Staffa per l’offesa ricevuta dai cittadini e dal territorio; in quanto alle associazioni e politici di fuscaldo come al solito, invece, non sembrano interessati più di tanto all’amministrazione virtuosa del Sindaco Gravina quando offende la martoriata città di Fuscaldo.

Semmai sarebbe interessante che il Sindaco di Fuscaldo e Commissario dell’Ex Consorzio Valle Lao Davide Gravina facesse sapere pubblicamente a che titolo era presente alla Bit di Milano, vicino al tavolo del ragioniere comunale e amministratore delegato della società che ha curato l’opuscolo ed a quale bilancio è stata scritta la spesa di trasferimento e soggiorno nel Comune lombardo se a quella personale, comunale o consortile.

Franco Scrivano Segretario Generale Casil