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Cosenza :: Confapi: Banca per il Meridione, colosso con i piedi d'argilla.

COSENZA :: 22/10/2009 :: La Banca per il Mezzogiorno appare come un colosso dai piedi d’argilla: è ciò che ha dichiarato stamattina il presidente regionale della Confapi Mario Petramale nel corso di una riunione con alcuni imprenditori. “Ho seri dubbi – ha sottolineato Petramale – che l’istituto di credito ideato da Tremonti possa funzionare”.

I dubbi del presidente della Confapi vanno attribuiti al fatto che lo “Stato parteciperebbe solo con cinque milioni di euro e il resto è affidato alle Bcc, a Poste italiane e soprattutto all’azionariato privato”. È proprio su quest’ultima contingenza che Petramale ha concentrato la sua riflessione. “A parte le Bcc e Poste italiane – ha sottolineato – il resto del capitale, la parte più consistente, s’immagina, dovrebbe essere reperita nell’emissione di bond i quali dovranno necessariamente garantire degli interessi. Ed è proprio per garantire questi interessi che la Banca dovrà mettere a punto degli investimenti produttivi. E questo potrà avvenire in due modi: investire in infrastrutture e farne pagare la fruizione (vedi ponte di Messina e A3 Salerno Reggio Calabria), oppure caricando d’interessi i prestiti concessi alle aziende. Se dovesse seguire quest’ultima logica – rimarca il presidente della Confapi Calabria – bisognerà capire dov’è la novità, dal momento che questa nuova banca si comporterà come tutte le altre”. La novità, invece, secondo Petramale, potrebbe essere rappresentata da un regolamento che deroghi Basilea 2, ovvero – spiega il presidente regionale di Confapi – semplifichi l’accesso al credito. In subordine – aggiunge Petramale – per sostenere le attività d’impresa sarebbe importante intervenire sul credito d’imposta regionale per le aziende che già stanno sul mercato, mentre per quelle di nuova costituzione sarebbe auspicabile un contributo in conto capitale affiancato da un sistema di garanzia regionale per l’accesso al credito, a patto che queste nuove imprese siano gestite da giovani affiancati dalle università calabresi per ciò che concerne l’innovazione e il trasferimento tecnologico”.