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Cosenza :: Domenico Bevacqua, presenta la sua candidatura alle regionali.

COSENZA :: 26/02/2010 :: “Scegliere un progetto che ha già vinto” questo è stato l’invito di Domenico Bevacqua ai suoi elettori. Un modello virtuoso, vincente quello della Provincia di Cosenza che Bevacqua intende portare al Consiglio regionale con lo stesso entusiasmo e la stessa energia che lo ha contraddistinto in questi anni di impegno come assessore e Vicepresidente nella giunta Oliverio (riconfermato nella seconda legislatura).

Ha presentato ufficialmente, lunedì 22 febbraio, al Beat club la sua candidatura nelle fila del Partito Democratico “Mi attende una sfida importante, una nuova grande avventura – spiega nel suo intervento – da questo momento ha inizio un lungo tour sul territorio regionale (dal Tirreno, allo Jonio) per incontrare i cittadini, ascoltare le loro esigenze e, soprattutto, per infondere nuova fiducia in chi non crede più nella politica. La Calabria deve essere liberata dai lacci dell’assistenzialismo, è necessario proporre un’idea di politica diversa che coinvolga fattivamente gli attori del territorio. La vera sfida è di costruire un percorso di partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative. Riconoscendo i talenti, promuovendo le capacità insomma, dando voce e spazio al capitale umano che vanta la nostra Regione – e continua – non chiedo un voto per me ma un voto per il Partito Democratico e per il nostro candidato alla Presidenza Agazio Loiero” non usa mezzi termini con i suoi elettori “ Il voto disgiunto è una scelta errata, non serve pensare al proprio orticello, non porta a niente. Se vogliamo cambiare le cose, in Calabria, dobbiamo essere convinti di un progetto grande come quello del Pd, e portarlo avanti tutti insieme con coerenza e lealtà, fino in fondo”. A sostenerlo in un incontro, che ha più il sapore di una rimpatriata tra vecchi amici, tanti rappresentanti istituzionali: sindaci, assessori, consiglieri comunali, giunti da tutta la Provincia di Cosenza e non solo, ma soprattutto tanti cittadini che da anni seguono il suo impegno e il suo lavoro nell’ente Provincia. Dall’Assessore Maria Francesca Corigliano; al Deputato Franco Laratta, al Presidente della CNA di Cosenza, Mario Zumpano, al sindaco di Villapiana, Roberto Rizzuto, all’Assessore di Longobardi, Francesco Saliceti e con loro molti altri. Sono loro che hanno voluto raccontare, attraverso testimonianze dirette, chi è Domenico Bevacqua e soprattutto perché aderiscono al suo progetto: “Un volto nuovo della politica calabrese – spiega nel suo intervento Laratta – c’è bisogno di portare alla Regione nuove energie, nuove idee. Persone per bene che da tempo sono impegnate a far crescere un territorio martoriato dalla disoccupazione, dall’illegalità, dalla mancanza d’infrastrutture e ora anche dal dissesto idrogeologico. Ecco perché c’è bisogno di infondere fiducia nei cittadini, di dare loro una speranza che si può e si deve cambiare questa Regione”. Domenico Bevacqua è nato a Longobucco ed è molto legato al suo paese natio.  Paese interno della provincia di Cosenza storicamente impegnato nelle battaglie a favore del lavoro e della giustizia, noto per l'artigianato tessile, per il ricco patrimonio artistico, culturale e ambientale. E’ qui che ha intrapreso il suo impegno politico per poi arrivare a Cosenza e diventare nel 2003 segretario provinciale della margherita. Ha inizio poi la sua esperienza amministrativa nell’ente Provincia, nella giunta di Mario Oliverio, aderendo in seguito al grande progetto e alla grande sfida qual è il Partito Democratico. Un’esperienza fondamentale dal punto di vista della sua formazione come amministratore della cosa pubblica, che l’ha messo a stretto contatto con i problemi reali del territorio, registrando le vere esigenze e rispondendo con azioni concrete. Una politica del fare quella che ha portato avanti la Provincia di Cosenza e che deve essere esportata all’ente Regione.  Aprendo un dialogo democratico e costruttivo con i cittadini; incoraggiando il ricambio generazionale; incarnando una diversa idea di politica che torni ad ascoltare i cittadini favorendo una partecipazione attiva.