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Cosenza :: Il Corpo Forestale seqruestra due frantoi.

COSENZA :: 06/12/2013 :: Due frantoi oleari sono stati posti sotto sequestro dagli uomini del Corpo Forestale sul territorio cosentino a seguito di controlli predisposti in occasione dell’avvio della stagione olearia finalizzati alla tutela della qualità del prodotto e al corretto smaltimento delle sanze e delle acque di vegetazione.

Il primo a Cosenza situato nella frazione “Portapiana” il secondo nel comune di Mottafollone. In entrambi i casi sono state rilevate irregolarità nello smaltimento dei rifiuti provenienti dalla molitura delle olive. A Cosenza è stato posto sotto sequestro preventivo un frantoio per la molitura delle olive per ricavarne olio vegetale che smaltiva illecitamente gli scarti di lavorazione. In particolare gli uomini dei Comandi Stazione di Dipignano, Mendicino e Rende, coordinati dal Nucleo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Cosenza (Nipaf) hanno accertato che le acque di vegetazione delle olive, quale rifiuto liquido speciale, venivano illecitamente sversate ed abbandonate in modo incontrollato sul suolo dei terreni posti a valle del frantoio provocando un invaso artificiale composto da tali rifiuti.

L’area oggetto dell’abbandono dei rifiuti liquidi è sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale . Si è quindi provveduto al sequestro preventivo del frantoio ed al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria dell’autore del reato. A Mottafollone, a seguito di analoga attività di controllo, il personale del NIPAF di Cosenza in collaborazione con il reparto di San Sosti dipendente dal CTA di Rotonda (PZ) ha rinvenuto in un frantoio nel centro cittadino una valvola di scarico posta sul fondo delle vasche aziendali di raccolte delle acque di vegetazioni ed una chiave ad hoc, di costruzione artigianale, per la manovra della stessa che serviva attraverso una condotta occulta a scaricare direttamente nella pubblica fognatura e da qui nel depuratore comunale.

Il personale ha quindi contestato il reato di smaltimento illecito di rifiuti speciali liquidi e a posto sotto sequestro il frantoio, le vasche di raccolta delle acque e la chiave realizzata ad hoc per tale illecita attività.

Tali rifiuti liquidi sono altamente inquinanti in quanto hanno un elevato carico organico. Difatti, le acque, per essere degradate (ossidate), hanno bisogno di un elevato quantitativo di ossigeno chimico e biochimico (COD Chemical Oxygen Demand  e BOD5 Biochemical Oxyge Demand) tantè che il quantitativo di BOD5 necessario per un metro cubo di acque di vegetazione delle olive  e pari a quello necessario per 150 metri cubi di acque reflue urbane.

Pertanto, l’elevata concentrazione di fenoli e polifenoli, che sono causa degli elevati valori di domanda di ossigeno chimico (COD), rendono tali acque spiccatamente antimicrobiche e fitotossiche.