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Crotone :: Le ferriti di zinco da Cassano vanno in Toscana.

CROTONE :: 20/01/2009 :: Le ferriti di zinco smaltite illegalmente dall’ex Pertusola Sud nella sibaritide non saranno trasferite a Crotone, nella nuova discarica di Giammiglione che Syndial conta di realizzare nel giro di un paio di anni. Il comune di Cassano allo Ionio ha già appaltato i lavori per la rimozione delle scorie che verranno inviate in Toscana.

Se li è aggiudicati un’associazione temporanea di imprese formata dalla Eco.Ge srl di Genova e dalla Geomar srl di Trento, unica concorrente in gara, con un ribasso del 12,903 per cento su un importo a base d’asta di 3.952.500 euro. La gara, bandita il 22 ottobre 2008, si è chiusa il 19 dicembre scorso; dieci giorni dopo il Comune ha consegnato i lavori all’Ati che si è impegnata a portare a termine l’intervento in 390 giorni: 210 per la bonifica e 180 per il monitoraggio. Costo complessivo: 3.452.508 euro e 75 centesimi.

I lavori consistono nella rimozione e nello smaltimento delle ferriti di zinco dai siti inquinati di ‘Chidichimo’ e ‘Tre Ponti’ (Cassano) e ‘Capraro’ (Cerchiara di Calabria). Complessivamente 33.000 tonnellate di veleni per un totale di 21.100 metri cubi, così suddivisi: 4.000 località ‘Chidichimo’, 15.000 località ‘Tre Ponti’, 2.100 località ‘Capraro’.

Una volta rimosse, le scorie verranno smaltite in una discarica della provincia di Livorno.

L’intervento, come quello avviato per la caratterizzazione e la bonifica della discarica di Farina dal comune di Crotone, rientra nell’accordo di programma quadro ‘Tutela e risanamento ambientale’ varato nel 2006 dalla Regione, a valere sulla delibera Cipe 35 del 2005, che aveva messo a disposizione 40 milioni di euro, 14 dei quali destinati a tre interventi nel sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara: bonifica dei siti della sibaritide (4.510.800 euro), della discarica di Farina (2.354.000 euro) e dell’area archeologica nella zona industriale (6.964.446 euro e 98 centesimi).

Successivamente l’Ufficio del commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria ha nominato soggetti attuatori i comuni di Cassano e Crotone.

Due interventi sono andati a buon fine, nel senso che sono stati appaltati, il terzo, quello sull’area archeologica, si è arenato per colpa della Soprintendenza archeologica della Calabria che ha inspiegabilmente posto un veto al progetto di bonifica del comune di Crotone.

Ad oggi non si sa che fine faranno i 6.964.446 euro e 98 centesimi destinati al recupero dell’area archeologica, sulla quale, nel frattempo, continuano a pascolare indisturbati greggi di pecore con tutto quel che ne può derivare per la salute dell’uomo.