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Crotone :: Manovra finanziaria altro colpo alle spalle inflitto al territorio Crotonese.

CROTONE :: 17/08/2011 :: Il taglio delle Province con meno di 300.000 abitanti o una superficie inferiore ai 3000 chilometri previsto dalla manovra finanziaria rappresenterebbe l’ennesimo colpo alle spalle inflitto all’improvviso al territorio crotonese, senza alcuna coerenza con gli impegni presi verso il Mezzogiorno.
Sopprimere una Provincia non significa solamente eliminare un Presidente ed un Consiglio provinciale. Significa andare ad incidere su di un tessuto sociale, economico ed anche culturale ormai consolidato. Se si vuole rendere le province  realmente efficienti, il punto di partenza non può essere la soppressione di una perché con pochi abitanti o di un’altra perché, ad esempio, troppo ridotto il suo territorio; il punto di partenza deve essere la definizione chiara delle funzioni dell’ente locale di area vasta che, come accade in altre realtà europee, è livello intermedio necessario ed utile se “sfruttato” adeguatamente.
I risparmi che si avranno con i tagli saranno modesti, gli effetti potrebbero essere insopportabili quindi sarà necessario verificare i limiti insieme alla Regione perchè la manovra potrebbe incidere sul sistema sociale della Calabria.
La creazione della provincia di Crotone ha attratto risorse sul territorio ed ha portato alla nascita di tanti enti che hanno avvantaggiato le imprese ed i cittadini, prima costretti a pesanti via-vai dai palazzi catanzaresi. Crotone, dal momento in cui è divenuta provincia, ha goduto di una maggiore compattezza e solidità nel portare i propri problemi sui tavoli regionali e nazionali, perché solo chi vive sul territorio stesso può correttamente rappresentarlo, consapevole in prima persona di quelli che sono i pregi ed i difetti dello stesso e le strategie più opportune da attuare.
La norma della manovra riguarderebbe anche alcune camere di commercio tra cui quella di Crotone, pur essendo enti autonomi che non incidono sul bilancio dello stato. La Camera di Commercio di Crotone, punto di riferimento per le imprese e l’economia locale nonché esempio di buona amministrazione come attesta anche il Premio Qualità PA recentemente attribuito dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta, è un’eccellenza in un territorio difficile dove la disoccupazione è a livelli altissimi e ci sono molte aziende in crisi.
La Camera di Commercio opera sul territorio, sviluppando una serie di iniziative che stanno portando progressivamente al miglioramento dei servizi resi alle imprese e più in generale alla realtà economica e sociale dello stesso. è un palese controsenso procedere con questo provvedimento  in un momento in cui per sostenere la ripresa economica sarebbe utile appoggiare con più decisione e con professionalità le imprese.
Lo sviluppo imprenditoriale e la promozione dei prodotti di eccellenza, l’attrazione turistica, il deficit infrastrutturale, l’occupazione, il problema della sicurezza, la questione ambientale, andrebbero a finire sui tavoli di altre province già impegnate ad occuparsi di centinaia di comuni e, pertanto, poco solidali con le nostre priorità.
La preoccupazione più grande è che non ci si rende conto che tagliare ulteriori risorse agli enti locali non risolverebbe i problemi economici del nostro Paese, ma acuirebbe ancora di più l’isolamento del crotonese, un territorio già disagiato ma che con i tanti sacrifici quotidiani dei cittadini, degli imprenditori e di chi con onestà e professionalità lavora nelle istituzioni sta cercando di risalire la china per garantire a ciascuno una migliore qualità della vita. Non solo i cittadini non potranno fruire dei servizi degli enti operanti sul territorio, ma subiranno il disagio di recarsi altrove ripiombando nell’incubo del passato.