fbpx

Delianuova :: Inaugurazione del Museo Virtuale Garibaldino.

DELIANUOVA :: 27/01/2011 :: Si è conclusa la cerimonia di inaugurazione del Museo Virtuale Garibaldino che si è svolta presso la Sala Convegni della sede della Comunità Montana – Versante Tirrenico Meridionale in Piazza Leuzzi. La manifestazione è stata introdotta dal Presidente della Comunità Montana Bruno Barillaro, il quale dopo i saluti e i ringraziamenti di rito ha detto:«Quella di oggi è una giornata memorabile, un evento culturale di grande importanza e di orgoglio per noi calabresi. A testimonianza di ciò, la manifestazione di oggi è stata inserita nel circuito nazionale degli eventi in occasione dell’Anniversario dei 150 Anni dell’Unità d’Italia».

Moderatore del tavolo dei lavori, l’editore di RTV, il dottor Lamberti-Castronuovo, il quale ha ribadito l’alto spessore culturale dell’iniziativa, di grande importanza per la nostra terra, che darà la possibilità ai giovani di scoprire un pezzo della nostra storia.

Numerosi poi sono stati i messaggi di auguri da parte dei personaggi politici che avrebbero dovuto presenziare questa mattina: l’Onorevole Caligiuri, il Governatore Scopelliti, l’Onorevole Naccari.

Sono intervenuti inoltre il Coordinatore dell’Unità Tecnica di Missione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia Giancarlo Bravi; il Presidente GAL Vate Antonio Alvaro; il Viceprefetto Vicario Giuseppina Maria Patrizia Di Dio Datola; il Dirigente del Settore Cultura Armando Pagliaro; il Consigliere Provinciale Domenico Fedele; la Dr.ssa Mirella Marra dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria; il Direttore del Corso di Laurea in Urbanistica della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria Andrea Costa; il Coordinatore dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Calabria Vincenzo Geria; la Dr.ssa Conti della Fondazione Spadolini Nuova Antologia e Mariangela Rechichi Presidente dell’Amministrazione Comunale di Delianuova.

Il Museo Virtuale Garibaldino “si propone di raccontare la storia con l’aiuto di suoni, immagini, film, lettori digitali”; è questa l’idea di base della Progettista e Consulente scientifico del Museo, ovvero creare un Museo “vivo” con documenti d’archivio e materiali digitalizzati per avviare ad una conoscenza vera, alla consapevolezza di essere parte di un tutto. Le nuove generazioni hanno bisogno di una identità chiara che può essere costruita solo attraverso la conoscenza della nostra storia con i mezzi e i linguaggi a loro più vicini e congeniali, cioè le nuove tecnologie. Infatti accanto al percorso tradizionale, fatto di documenti storici, immagini e oggetti, si affianca un nuovo museo che unisce ipertesti, filmati e percorsi didattici multimediali. Strumenti come la multivisione, le postazioni multimediali e il leggio elettronico raccontano le gesta e gli itinerari garibaldini, offrendo a tutti i fruitori opportunità conoscitive di grande impatto emozionale.

La proiezione della Multivisione “Aspromonte 1862”, preceduta dal taglio del nastro rigorosamente tricolore, è stata introdotta dal suo autore Aldo Di Russo e ha avuto proprio questa forza: raccontare in otto minuti uno dei momenti cruciali della vita di Garibaldi, il momento in cui egli fu ferito in Aspromonte, e convinto di essere vicino alla morte, lasciò a Menotti una sorta di testamento spirituale caratterizzato dagli ideali che lo avevano spinto e sostenuto e che lo avevano portato a lottare per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia. L’audiovisivo è reso ancora più suggestivo dalla voce narrante e dalle musiche di sottofondo.

Il Museo Garibaldino unisce tradizione e innovazione: un eroe, Giuseppe Garibaldi, ricordato e celebrato in tutta Italia per le sue gesta, che si vuole far conoscere ai giovani attraverso percorsi multimediali che ricreano lo scenario dell’epopea risorgimentale in Aspromonte nella quale lui stesso operò prima e dopo l’Unità d’Italia.

Un “piccolo-grande gioiello”, patrimonio di tutti, che funga da volano per attrarre le scuole, gli appassionati e i curiosi; che consenta al comprensorio di uscire dall’isolamento al quale è sottoposto per varie ragioni, questo è l’augurio di tutti. Per arrivare a questo però, è necessario risvegliare il sentimento popolare e il nostro orgoglio, perché il Museo non diventi l’ennesima bella iniziativa lasciata morire lentamente come spesso succede da noi, ma sia coltivato affinché possano essere raccolti i frutti che questo territorio merita e le ricadute positive siano condivise da tutto il comprensorio.

Maria Teresa Calarco

mariateresa.calarco@calnews.it