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Diamante :: C’è bisogno di lavoro e prospettive di vita non di graduatorie né di buoni spesa.

DIAMANTE :: 13/01/2012 :: Il 14 gennaio 2011 ci occupavamo dei cosiddetti “pacchi” dono natalizi perché ci sembrò quantomeno inopportuno -da parte dell’amministrazione comunale- indire una sorta di “competizione” tra cittadini per l’assegnazione di semplici buoni spesa da 70 Euro. Ci sembrò assolutamente inopportuna l’indizione di due diversi bandi come ci sembrò fuori luogo il fatto che nel primo bando non si fosse fissata alcuna soglia massima di reddito (si parlava genericamente di “disagio”) per individuare i potenziali assegnatari mentre nel secondo si fissò una soglia massima- sempre a mezzo attestato ISEE riferito al reddito 2009- di 6.000 Euro creando- se è vero che la forma è garanzia di  sostanza- due diversi criteri di selezione dei partecipanti.

Quest’anno, nello stesso giorno, siamo costretti ad occuparci della stessa cosa e dello stesso bando(stavolta uno solo… per un totale di 141 pacchi ed una spesa di circa 9.400 euro) che ancora una volta, a nostro parere,  offende la dignità e l’intelligenza dei cittadini e  decreta in maniera inesorabile il fallimento di quella politica che non essendo in grado di creare e garantire buona amministrazione, lavoro vero  e prospettive di vita tenta di risolvere tutto con “quattro spaghetti”.

Pensavamo e pensiamo questo per almeno tre motivi. In primo luogo perché la povertà non è un concorso né una condizione sociale ed economica a cui dedicare attenzione e risorse soltanto durante le festività natalizie, il Comune di Diamante è dotato di un Ufficio Servizi Sociali a cui chi si trova in condizioni di disagio può – in ogni caso ed in qualunque momento – chiedere di essere seguito presentando la documentazione necessaria.

In terzo luogo perché riteniamo che il modo migliore per occuparsi di politiche sociali e soggetti disagiati nel nostro paese non risieda certo nella decisione di “spezzettare” le risorse economiche disponibili in tanti “piccoli” buoni spesa ma nella necessità di utilizzare quelle stesse risorse per sviluppare progetti e idee – magari di grande prospettiva – in grado di lenire il disagio economico e sociale  creando diritti, ricchezza e posti di lavoro più che graduatorie e buoni spesa.

Diamante potrebbe essere un inarrestabile generatore di ricchezza e di qualità della vita – scrivevamo l’anno scorso e scriviamo oggi – se la politica(niente di personale contro nessuno sia chiaro) smettesse di mostrarsi veloce ed efficiente quando si tratta di distribuire “pacchi”  mostrandosi invece immobile ed impotente quando si tratta di far ripartire i lavori del porto o quelli delle ex Scuole Medie.

Avremmo evitato – l’anno scorso come quest’anno – di pubblicare i nominativi degli assegnatari perché amministrare con equilibrio e senso di responsabilità  non significa innescare pericolose guerre tra poveri minando alla base la coesione sociale di una piccola comunità come la nostra. I “pacchi” sono costati meno di 10.000 Euro e non risolvono nessun problema a nessuno, soprattutto a chi il pacco l’ha avuto.

Sarebbe bastato prendere i soldi che oggi si spendono per lo staff del Sindaco (103.000 Euro all’anno) e le spese di rappresentanza (85.100 Euro quest’anno) o quelli che si sono spesi per l’inutile dissuasore(20.000? E quanti ancora?) ed avere a disposizione un fondo speciale con cui finanziare le buone idee e la voglia di fare di tanti giovani diamantesi che a Diamante vorrebbero fare impresa e creare posti di lavoro e che invece la politica costringe spesso a fuggire trattandoli – permettete la battuta – come fondi … da stornare …

Movimento Culturale “Per una Diamante migliore”