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Diamante :: Intervento di Marianna Presta sulla sanità.

DIAMANTE :: 02/06/2010 :: Si fa sempre più serrato il dibattito sulla sanità nei diversi convegni e sui giornali. I cittadini analizzano difficoltà, evidenziano criticità, chiedono il cambiamento di una realtà sanitaria che fino ad ora non ha tutelato il pieno diritto alla salute. Il nuovo governatore, On. Scopelliti, ha tenuto per se la delega alla Sanità forse perché è il settore più complesso, più difficile da gestire e far partire con il piede giusto, al fine di eliminare finalmente confusione, disservizi, disagi, sprechi.

Noi ci auguriamo che nell’agenda della nuova Giunta Regionale, al primo posto, ci sia il “progetto salute” che vede al centro l’uomo con i suoi bisogni, le sue sofferenze, i suoi drammi. In questi ultimi tempi, molti sono stati i nostri interventi su disservizi inerenti a lunghe liste di attesa per esami, accertamenti diagnostici, visite specialistiche, ricoveri. Sono i “vecchi malanni della sanità calabrese” che sono diventati cronici e non danno la possibilità di curarsi nella propria terra. Ed ancora più gravi sono i disservizi di screening mammografia e citologici, sono una piaga antica. Nessuno crede realmente nella prevenzione, nessuno riesce a capire che l’investimento nella prevenzione è un risparmio per ricoveri ospedalieri, cura e riabilitazione. E non condividiamo chi pensa che a “guardia” della sanità del Tirreno cosentino, dovrebbe essere nominato un politico. Noi ribadiamo che la sanità non ha colore politico e riteniamo che, per una corretta funzionalità dei servizi, non abbiamo bisogno di “protettori politici” ma di operatori di alto profilo competenti e capaci di capire le necessità degli utenti, di programmare e far muovere con correttezza e snellezza la macchina gestionale della sanità del territorio. Abbiamo bisogno di “addetti ai lavori” autonomi e sottoposti solo ed esclusivamente ai “bisogni degli utenti”. “Le sentinelle” della sanità territoriale devono essere i sindaci che secondo la legge devono essere coinvolti nella programmazione dell’ASP, vigilare sull’efficienza dei servizi e sull’applicazione delle leggi per la tutela della salute dei cittadini. Ci auguriamo che al più presto sia predisposto un PSR (adeguato ai bisogni degli utenti) senza campanilismi, senza “ospedali sotto casa, senza ospedali tutto fare”  senza strutture di facciata, ma in linea con una società che cresce nei bisogni e nelle esigenze,  come è necessario  che chi è preposto alla stesura del piano sanitario si proponga non come un “ragioniere” ma come un gestore aperto alle problematiche sanitarie in termini moderni, scientifici, reali, in direzione del diritto del cittadino per essendo accorto al rapporto costo-beneficio. Bisogna guardare alla sanità come ad un servizio primario, che si misura anche con altri fattori che non sono solo quelli economici e che molte volte devono essere considerati come costo sociale. Il pianeta sanità in Calabria è ancora una nebulosa dove l’efficienza si perde nei meandri dell’incapacità organizzativa e nella mancanza di cultura del diritto alla vita ed alla salvaguardia della salute che secondo l’organizzazione mondiale della sanit&
agrave; “non è assenza di malattia, ma uno stato di completo benessere” certo i problemi sono tanti ma per risolverli basta “metterci il cuore”, pensando che l’uomo ha il diritto alla tutela della propria salute, così come prevede la nostra Costituzione.

 

Sig.ra  Marianna Presta