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Diamante :: Porto: intervento di Simonetta Bonomi, soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria.

DIAMANTE :: 12/10/2011 :: Preg.mo Direttore, la stampa locale di questi giorni sta dando risalto ai ritardi nella costruzione del porto di Diamante. Dispiace dover però anche rilevare che alla Soprintendenza venga attribuita una parte della responsabilità, per un fantomatico ulteriore blocco (sic!). Al riguardo è bene specificare che le indagini in corso sono di fatto terminate ma necessitano di un’ultima tranche, consistente nella rimozione con mezzo meccanico di alcuni scogli e nel restauro (da effettuarsi in laboratorio) dei reperti recuperati. Dette operazioni potranno avere luogo però solo nel momento in cui il cantiere verrà dotato delle attrezzature necessarie che, come tutte le precedenti operazioni, sono a carico del progetto.

La scoperta, di assoluto rilievo nel panorama dell’archeologia subacquea dell’Italia meridionale degli ultimi anni, consiste nei resti di un importante carico della prima metà del III secolo a.C., costituito da numerose anfore greco-italiche e spiaggiato in occasione di una mareggiata nel quadro di traffici tra il golfo di Napoli e la Sicilia. A questo proposito rincresce piuttosto lamentare il fatto che la mancata conclusione delle operazioni abbia impedito la partecipazione al 51° Salone Nautico Internazionale tenutosi proprio nella scorsa settimana a Genova, come il Ministero avrebbe auspicato. Siamo quindi costretti a concludere come – piuttosto che alimentare sterili polemiche – sarebbe preferibile valutare bene l’impiego delle proprie risorse, indirizzandole verso una compiuta valorizzazione, vista la ricchezza e l’importanza del patrimonio presente in Calabria.

Simonetta Bonomi, Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria