Emergenza botulino: Regione, scorte di antidoto all’Annunziata. “Prassi non lo prevede, ma situazione lo impone”..

COSENZA :: 08/08/2025 :: A seguito dell’aumento dei casi sospetti di intossicazione da tossina botulinica registrati nella giornata di ieri in Calabria, è scattata la procedura d’emergenza prevista in queste circostanze. Come da protocollo, è stata immediatamente allertata la struttura di riferimento nazionale, il Centro Antiveleni di Pavia, unico autorizzato alla gestione del botulismo in Italia. Nessuna Regione, infatti, può detenere autonomamente il siero: l’antidoto è sotto la sola responsabilità del Ministero della Salute, che lo conserva in luoghi sicuri e lo distribuisce esclusivamente tramite il centro lombardo.

Le prime due fiale necessarie per il trattamento dei pazienti sono state inviate dalla Farmacia Militare di Taranto. Con il moltiplicarsi dei casi sospetti, è stato però necessario reperire ulteriori dosi. Attraverso un contatto diretto tra l’Ospedale Annunziata di Cosenza, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, sono arrivate altre sette fiale, destinate a costituire una scorta presso la terapia intensiva dell’ospedale cosentino.

Per garantire tempi di risposta ancora più rapidi, la Regione Calabria – tramite Azienda Zero – ha organizzato una missione straordinaria: un velivolo del 118 ha raggiunto l’Ospedale San Camillo di Roma, dove il Ministero aveva temporaneamente centralizzato ulteriori forniture per facilitarne la distribuzione.

Ad oggi, l’Ospedale Annunziata dispone quindi di una scorta di antidoto. Una misura eccezionale, come sottolinea il Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria, adottata esclusivamente per far fronte alla particolare emergenza, nonostante le regole ordinarie non prevedano la presenza del farmaco direttamente nelle strutture ospedaliere.