Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: ticket da due euro per i turisti.
ROMA :: 16/12/2025 :: Dal 7 gennaio l’accesso alla Fontana di Trevi diventerà a pagamento per i turisti, che dovranno acquistare un ticket da due euro. Per i residenti romani, invece, l’ingresso resterà gratuito. La misura, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, potrebbe garantire alle casse comunali circa 20 milioni di euro.
Già da circa un anno l’afflusso dei visitatori è regolato con un numero massimo di 400 persone presenti contemporaneamente nell’area. A partire da gennaio saranno predisposte due corsie distinte: una riservata ai romani e una ai turisti. Il biglietto potrà essere pagato anche con carta di credito.
La decisione, voluta dall’assessore al Turismo e ai Grandi eventi Alessandro Onorato e condivisa dall’amministrazione capitolina, mira a tutelare la fontana più grande di Roma, capolavoro del tardo barocco progettato da Nicola Salvi. Solo nei primi sei mesi di quest’anno la Fontana di Trevi ha registrato oltre 5,3 milioni di visitatori, superando il totale degli ingressi al Pantheon nell’intero 2024 (4.086.947). I proventi del ticket dovrebbero essere destinati al miglioramento dei servizi e dell’offerta turistica.
Resta però prudenza dal Campidoglio: «Per ora si tratta solo di un’ipotesi».
Centinaio (Lega), “Ticket Fontana Trevi limita circolazione”.
«Il Comune di Roma non può impedire la libera circolazione dei turisti su uno spazio pubblico. È come fare uscire Fontana di Trevi dall’Unione Europea. L’idea di inserire un ticket a pagamento non ha niente a che fare con la salvaguardia del monumento, né con la lotta all’overtourism, che sono già garantiti dall’accesso contingentato, gratuito, attualmente in vigore». A dirlo è il vicepresidente del Senato e responsabile Turismo della Lega, Gian Marco Centinaio.
«Gualtieri e Onorato – riprende – vogliono solo fare cassa a scapito di chi viene a visitare la Capitale, per rimediare un po’ di soldi per sistemare le strade e comprare qualche autobus. Ma questi sono servizi che dovrebbero garantire comunque a tutti, cittadini e visitatori, e non possono pretendere di farli passare come reinvestimenti sul turismo».
«Ricordo infine che su un caso analogo, il ticket di ingresso a Venezia, pende l’attesa di un giudizio della Corte Costituzionale, mentre la Commissione Europea ha dato parere favorevole solo se il blocco è limitato ad alcuni giorni con elevata affluenza. Adesso il Comune di Roma vuole inserirsi su una scia giuridicamente pericolosa, con il rischio di vedersi sommerso dai ricorsi», conclude Centinaio.