Fuscaldo :: Casil: il sindaco Gianfranco Ramundo ha fatto il suo corso.

FUSCALDO :: 28/03/2013 :: La scelta dell’indifferenza della Casil verso il Comune di Fuscaldo non era una resa ma la consapevolezza che le sue battaglie di costume e per la legalità non trovavano sfogo per l’inesistenza  di alcun movimento deciso a non delegare oltre il proprio futuro alla radicalizzazione degli interessi di parte. Ma l’amministrazione Ramundo ha osato fin troppo nella provocazione anche per il tramite di quella dirigenza baciata dalla fortuna sia nell’assunzione illegittima che nella loro immeritata ascesa.

La Casil perciò oggi contrappone al sopruso la consolidata fermezza. Sembra che il Sindaco Ramundo non abbia la consapevolezza che il suo mandato è a termine, atteso che  ha accumulato tutti gli ingredienti per la sua bocciatura politica. Tra questi ricordiamo il venir meno agli impegni assunti a favore dei disoccupati, degli LSU ed LPU, del personale dipendente, della popolazione, del commercio e del turismo.

Ne può appellarsi alla foglia di fico del dissesto finanziario perché, benché non dispendioso, in due anni non ha neppure riscontrato alcuna nota Casil, sollecitante il rispetto dei diritti dei lavoratori e della legalità. Duplica tale censurabile atteggiamento anche la dirigenza baciata dalla fortuna clientelare. Perché ambi due anziché sperperare denaro pubblico non si sono preoccupati di acquistare per tempo il carburante per il riscaldamento degli uffici, costringendo spesso il personale a lavorare al freddo con cappotti e sciarpe?

Non sente rossore il Sindaco di Fuscaldo Ramundo verso  la centralinista non vedente privata del centralino telefonico da oltre un anno, il cui balletto del continuo  cambio del gestore telefonico penalizza anche i cittadini, i quali non possono raggiungere telefonicamente gli uffici, mentre la troupe vicina a Ramundo gode del telefono fisso, interno e cellulare senza esclusione per  LSU ed LPU?

Questa non è sana ma mala amministrazione. Una gestione  parolaia e delle tasse; della disoccupazione e delle aziende in crisi, che fa del dissesto finanziario il paravento nel vano tentativo di nascondere l’operare nell’interesse di parte. Quindi nessuna aureola sull’impossibilità dovuta al dissesto.

Persevera nell’utilizzo illegittimo di LSU nella Polizia Urbana pur consapevole che tale  funzione è vietata dalle vigenti disposizioni di legge. Né ha mai dimostrato di essere interessato a far verificare se alcune somme elargite sotto forma di specifiche indennità siano o meno realmente dovute.

E che dire di quel personale che  fa man bassa di tutte quelle risorse economiche che potrebbero destinarsi ai disoccupati ed alle famiglia bisognose? Perché Ramundo non ha mai fatto piena luce unitamente alla sua sempre amata dirigenza, sulle proteste degli aventi diritto all’impiego per il censimento, accusando l’Ente di aver manovrato per favorire parentopoli? Dirigenza, non va dimenticato, assunta o inquadrata  con estrema illegittimità e con grave danno erariale, rafforzato dal dissesto finanziario.

Qual è l’interesse per cui viene riservata copertura a chi sottoscrive dichiarazioni mendaci per il godimento di benefici non dovuti?
Come fa Ramundo a parlare male del suo predecessore quando egli ne ha ereditato il messaggio peggiore?

O ritiene che ci sia sfuggita la sua disponibilità ad offrire la prosecuzione del rapporto di lavoro a chi avrebbe accusato di aver contribuito a  provocare il dissesto finanziario?

Né ci intimidisce la ritorsione contro la Dirigenza Sindacale locale quale riconoscimento per aver determinato la sua ascesa allo scanno più alto del Comune. Tant’è che se non rivista ci porterà allo stato di agitazione.
Al Sindaco ed alla Dirigenza beneficiata con illegittimità sfugge un particolare non secondario: la Casil opera soltanto per la legalità e non è stata e non sarà mai la stampella del politico di turno.

Due anni di clientelismo, illegittimità, provocazioni, ritorsioni, sperpero di denaro pubblico, disorganizzazione lavorativa e del fai da te reclamano il tutti a casa. Sarebbe così auspicabile lo scioglimento del Consiglio comunale anche se, purtroppo  non vediamo all’orizzonte alcuna novità per un cambiamento se non elementi sparsi e divisi  spesso facenti capo ai soliti noti ed imbelli della politica.

Che delusione questo Ramundo. Anche se a dire il vero ce l’avevano dipinto tanto bene da non crederli. Ha bleffato? Peggio per lui. Non è sufficiente essere fedele amico del Presidente della Provincia Mario Oliverio  per vincere le elezioni. Necessitano i voti e non riteniamo che il suo collegio lo premierà ancora: la Casil certamente no.

Il Sindaco Ramundo ha fallito e non gli resta che prendere ciò che gli appartiene di personale metterlo nella bisaccia ed andarsene. Ha ripetuto le assunzioni clientelari pur avendo all’interno le professionalità previste e versando l’Ente in dissesto finanziario. Altro che cambiamento con Ramundo si ripeterà il dissesto finanziario. Non resta che quantificare il danno erariale.