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Fuscaldo :: Casil: prima grinta del nuovo Sindaco Gianfranco Ramundo, il Comune sarebbe alle porte di un dissesto eridatato.

FUSCALDO :: 15/09/2011 :: Nell’attesa della realizzazione di alcuni impegni assunti dal Sindaco di Fuscaldo Ramundo, il medesimo da alcuni giorni mostra un volto nuovo , manifestando pubblicamente il grave disagio in cui versa il Comune per lo sfasciume economico ed organizzativo ereditato ad onta della gestione virtuosa che l’uscente Gravina pubblicizzava con ingiustificata enfasi.

Per la Casil non rappresenta una novità la dissennata precedente gestione , atteso che il clientelismo ivi instaurato non ha eguali nella storia di fuscaldo, mentre sulla cosiddetta gestione economica virtuosa (sic.!), la Casil si è spesa quasi stucchevolmente per circa un quinquennio, non lesinando di  denunciare la tendenza al  dissesto economico che se dal punto di vista sindacale  non rappresenta certo una conquista per non essersi sbagliata , da quella strettamente della credibilità non può che confermare la validità della posizione del Sindacato lungamente schernito con grave caduta di stile e becere ritorsioni,offendendone la Dirigenza che ne informava democraticamente la collettività offesa

Orbene per chi ha memoria di quanto denunciato per anni dalla Casil e da una lettura degli ultimi comunicati del Sindaco Ramundo si ha conferma che il Comune sarebbe in presenza di un dissesto finanziario soltanto da formalizzare.

Risibile risultano a questo punto i richiami a disattenzioni democratiche quando del clientelismo se ne sarebbe fatto un modello di vita, dilapidando economie pubbliche.

A solo titolo indicativo tra le tante ricordiamo per tutto le irragionevoli assunzioni ex art. 90 Tuel (staf del Sindaco) ed utilizzati nei lavori impiegatizie e  la “Tax Verde” dove una cinquantina di lavoratori sembra assistessero meno di dieci unità diversamente abili. Lavoratori oggi disoccupati e  reclamanti  spettanze riveniente da un contratto scaduto e non rinnovato, ma sembra mantenuto in caldo nel corso della campagna elettorale di primavera.

Conveniamo con il Sindaco Ramundo  che il conto consuntivo 2010 va deliberato soltanto dopo un’attenta valutazione e nessuno può reclamare gli atti propedeutici adducendo assenza di democrazia, perché essi sono visionabili soltanto dopo l’approvazione da parte della Giunta e non prima, proprio nel rispetto della democrazia. Anzi all’uopo desideriamo ricordare ai corti di memoria che tale conto andava approvato dalla decaduta amministrazione entro il 30 aprile 2011. E’ pertanto lecito domandarsi perché non ha rispettato i tempi della previsione?

Se la Casil nel tardo agosto ne aveva chiesto chiarezza lo si doveva al fatto che la gravità della situazione non consente alcun tentennamento. Affermava infatti che se il conto consuntivo era  da approvare che si approvasse, altrimenti si sarebbe dovuto scegliere la strada indispensabile anche se dolorosa.

Si affretti comunque il Sindaco Ramundo di tempo ne ha ben poco. La sua Giunta dovrà decidere perché è ormai prossima la scadenza dell’assestamento di bilancio e nel rispetto degli impegni assunti con l’elettorato dovrà fare chiarezza sui conti pubblici anche a costo dell’immediata impopolarità. Già nel medio termine i fuscaldesi capiranno che alcuni interventi non sono pretendibili sia per aver trovato le casse del Comune vuote ed anche per aver ereditato un organico non organico lasciato alla deriva nell’ultimo decennio, per favorire il clientelismo che non ha assicurato continuità di lavoro e quindi la serenità dovuta per affrontare il futuro.

In ogni modo chiediamo al Sindaco Gianfranco Ramundo di esperire minuziosi accertamenti su eventuale responsabilità dei revisori dei conti sia nella pregressa composizione che in quella odierna e monocratica.

Una disattenzione porterà la Casil a chiedere interventi esterni fermi e trasparenti.

In effetti non potrebbero rimanere estranei i revisori dei conti in situazioni fallimentari se questi avessero relazionato favorevolmente all’approvazione dell’attività comunale oggi emergente in tutta la sua deficienza

La Casil ribadisce l’esigenza di ricostruire la gestione  degli ultimi cinque con l’ausilio di esperti esterni del settore con potere di giuramento ed in contemporanea che si ripristini la presenza di un Segretario comunale a tempo pieno e non a scavalco, tanto i costi se non sono uguali non certamente simili se non addirittura favorevoli.

Altro auspicio è quello che venga riformata la previsione statutaria nella parte in cui per eccesso di democrazia (sic!) l’ex amministrazione Gravina ha soppresso la figura del Presidente del Consiglio ad essa scomoda. E ciò sia per migliore funzionalità del Consiglio che per dare un senso alla sentenza del Tar della Calabria con la quale ha censurato la decisione della precedente amministrazione di sollevare dall’incarico il Presidente del Consiglio in quanto non avrebbe curato gli interessi della maggioranza, preferendo l’imparzialità per come è tenuto ad essere il coordinatore di qualsiasi assise. Non esistono costi aggiuntivi.

Franco Scrivano Segretario Generale Casil